COPIA
H.L. Kessler
La c. fu il principale mezzo a disposizione del Medioevo per portare nell'arte del momento elementi che erano molto lontani o che rischiavano di perdersi, oggetti distanti, opere [...] del tutto la composizione del sec. 4°-5°, egli ripeté le scene originarie, pur utilizzando il proprio linguaggio. In genere le c. di restauro erano prodotte direttamente al di sopra delle opere precedenti, seguendo le antiche linee di contorno ...
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PERUZZI, Baldassarre
Alessandro Angelini
Mauro Mussolin
PERUZZI, Baldassarre. – Figlio di Giovanni di Silvestro, tessitore oriundo di Volterra, fu battezzato a Siena il 7 marzo 1481.
Nella biografia [...] stile promosso da Leone X non fu soltanto un linguaggio di forme, ma piuttosto un modello culturale presto in Quaderni di Palazzo Te, 2001, n. 9, pp. 23-45; A.C. Huppert, The archeology of B. Peruzzi’s architectural drawings, Univ. of Virginia Ph ...
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FARFA, Abbazia di
G. Curzi
Abbazia benedettina situata a km. 40 ca. a N di Roma, in Sabina, lungo la valle del fiume omonimo alle pendici del monte San Martino.Le vicende storiche riguardanti le origini [...] potrebbe spiegare non solo gli ambienti legati tra loro, ma anche il c.d. torrione. Questa massiccia torre (m. 1511) ha muri a forti contrasti e vive spigolature, a un linguaggio di origine esclusivamente altomedievale, mentre dall'altro, per ...
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GIORDANO, Luca
Maria Giovanna Sarti
Nacque a Napoli il 18 ott. 1634 da Antonio e da Isabella Imparato.
Antonio, mercante di quadri di origine pugliese ma anche modesto pittore, dovette avviare il figlio [...] così caratteristica della sua arte e secondo un linguaggio barocco che sempre più si avvicinava alle sperimentazioni des beaux-arts, CXXIX (1997), pp. 195-206; P. Pacini, Dipinti di C. Ferri e di L. G. nella cappella maggiore della chiesa di S. Maria ...
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LIPPI, Filippino (Filippo di Fra Filippo di Tommaso Lippi)
Enrico Parlato
Nacque a Prato dall'unione illegittima tra il celebre pittore e frate carmelitano, Filippo, e la monaca agostiniana Lucrezia [...] ) mostrano una declinazione tutta personale del linguaggio postlippesco e botticelliano. Anche se le tavole Paolino e la pittura a Pistoia nel primo '500 (catal. Pistoia), a cura di C. d'Afflitto - F. Falletti - A. Muzzi, Venezia 1996, pp. 50-53; ...
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CERAMICA
G. Fehérvári
Lo studio della c. medievale prese avvio già nel sec. 19°, con le prime collezioni antiquariali dedicate a oggetti più o meno intatti, rinvenuti nel corso di sterri in occasione [...] tecnica detta della zaffera. A partire dalla metà del sec. 15° si sviluppò un nuovo linguaggio decorativo che accoglieva motivi derivati dalle c. (e probabilmente anche dai tessuti) importate dall'estero e utilizzava una più ampia gamma coloristica ...
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DANTE ALIGHIERI
L. Miglio
Poeta e scrittore, nato a Firenze nel 1265, morto a Ravenna nel 1321.La presenza di D. nella cultura dei secc. 13°-14° si commisura, anche in rapporto alle arti figurative, [...] la ricchezza e la potente espressività del linguaggio scoraggiassero gli artisti contemporanei, incapaci di trovare l'Orangerie, La revue des arts 6, 1956, pp. 139-148; C. Santoro, I codici miniati della Biblioteca Trivulziana, Milano 1958; A. Chastel ...
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Alchimia
Mario Bussagli
R. Halleux
A. Bausani
Dall'arabo al-kīmiyā', disciplina che, sulla base del ragionamento analogico, ricava dall'esperienza della pratica metallurgica, fittile o tintoria i [...] . La prima è Wei Poyang (sec. 2° d.C.) a cui si deve la più antica opera cinese di e molti sono i termini di origine greca presenti, fin dai primi tempi, nel linguaggio alchemico arabo. La disciplina viene detta ṣinā'a, san'a (τέχνη, ποίησιϚ), ...
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KIEV
H. Faensen
(ucraino Kiiv)
Capitale dell'Ucraina, situata sulla riva destra del fiume Dnepr su un ripiano terrazzato, al margine settentrionale della zona delle terre nere.Nella c.d. Cronaca di [...] diretto con l'arcivescovado bulgaro di Ochrida, il linguaggio ecclesiastico e i testi liturgici si svilupparono a K piedi, con le mani giunte, nell'atto di ricevere dal toro il rotolo (c. 88v). Il codice di Izjaslav, o di Svjatoslav, del 1073 (Mosca, ...
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BOCCACCIO, Giovanni
V. Branca
Nato probabilmente a Firenze nel 1313, morto a Certaldo nel 1375, B. è il fondatore della narrativa moderna, il maggior novelliere e romanziere europeo in prosa e in versi, [...] cui era fierissimo, accentuano esasperatamente con il loro linguaggio becero, da lazzo parlato e quotidiano, la 1359 e il 1370, e nota pure che nella fontana raffigurata a c. 4 sembra vedersi una riproduzione della Venere pudica che era sulla Fonte ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...