Movimento milanese di critici e pittori che rifiutando il formalismo e la retorica del ‘Novecento’, con una precisa presa di posizione politica e morale, si volse, nella ricerca di un nuovo linguaggio, [...] esponenti: R. De Grada, V. Sereni, D. Del Bo, G. Marchiori, S. Bini, G. Ferrata, L. Anceschi. Alla prima mostra di C. (tenuta alla Permanente di Milano nel 1939) parteciparono Carrà, G. Manzù, A. Martini, e i giovani D. Cantatore, R. Birolli, G ...
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Architetto italiano (Udine 1923 - ivi 2003). Si è formato con C. Scarpa e G. Samonà all'Istituto universitario di architettura di Venezia dove poi ha insegnato dal 1954 (composizione, dal 1976). Dopo una [...] fino alla realizzazione. Tra le sue opere, che in modo riduttivo sono state inserite ora nell'ambito del linguaggio regionalista ora in quello internazionalista, modernista o tradizionalista, si ricordano: monumento alla resistenza di Udine (1959-69 ...
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Scultore tedesco (Duisburg-Meiderich 1881 - Berlino 1919). Studiò a Düsseldorf e dal 1910 al 1914 visse a Parigi dove, formatosi sotto l'influsso predominante di A. Maillol, fu anche a contatto con C. [...] Tra i più significativi interpreti della crisi e della disperazione della sua epoca si oppose al contemporaneo ed eroicizzante linguaggio accademico sostituendo ai moduli pieni e rotondi delle prime opere (Madre e figlio, 1907; Figura femminile, 1910 ...
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Comune della prov. di Torino (12,4 km2 con 2726 ab. nel 2008). Scuola di R. Dal sito, dove dal 1862 al 1880 circa si riunirono ogni estate, prende nome un gruppo di pittori di formazione diversa accomunati [...] di un nuovo linguaggio pittorico capace di rinnovare, attraverso le ricerche en plein air, la pittura di paesaggio. La più intensa attività del cenacolo si svolse nel decennio 1866-76; fecero parte del gruppo, oltre a C. Pittara, considerato il ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163)
L'arte e le tecniche artistiche dal dopoguerra a oggi. − La storia dell'a. e dei suoi procedimenti ideativi e tecnici nella seconda metà del Novecento, cioè dopo la terribile [...] dati primari non le forme, le immagini, gli elementi storici e sociali ma il sistema dei segni di un linguaggio visivo da decodificare; C. Brandi per es. analizza in termini semiologici l'architettura e rivisita l'intera concezione dell'a. e conia i ...
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(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] limitrofi, di P. Belli d'Elia (1975 e 1987) sulla Puglia, di C. Bozzoni (1974) sulla Calabria, di G. Di Stefano (1956) e di W secolo, in rapporto all'affermazione e al diffondersi del linguaggio gotico, si è già avuta occasione di ricordare alcuni ...
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di Andrea Branzi
Con il termine design si indica l'attività di progettazione di oggetti, prodotti o strumenti, domestici o di lavoro, che possono essere realizzati in maniera artigianale o industriale, [...] di un crescente livello di razionalizzazione della società, dei suoi linguaggi, dei suoi consumi, e anche della sua politica. I teorici dell'epoca, da L. Mumford a N. Pevsner, da G.C. Argan a E.N. Rogers, sostenevano infatti che il progetto moderno, ...
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FOTOGRAFIA (XV, p. 782; App. II, 1, p. 963; III, 1, p. 663)
Aldo Gilardi
Emilio Ugoletti
In campo fotografico i fatti più notevoli negli ultimi anni sono stati di natura sociale e culturale, e riguardano [...] montaggio e il mixaggio del suono alle esigenze del linguaggio cinematografico.
Il vantaggio, maggiore e peculiare del mantenuta a una temperatura compresa tra i −12 °C e i −18 °C.
Kodak infrared aerografic film 2424; Kodak aerochrome infrared ...
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(XIII, p. 9)
Disegno architettonico. - Nell'ambito di un rinnovato riconoscimento del valore del d., inteso come conoscenza ed espressione, e di un ritrovato piacere del disegnare, inteso come invenzione [...] e progettazione, Bari 1967; H. Hutter, Le dessin, ses techniques, son évolution, Parigi 1968; C. Mezzetti, Il disegno, analisi di un linguaggio, Roma 1975; L. Vagnetti, De naturali et artificiali perspectiva, Firenze 1979; Id., L'architetto nella ...
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(IV, p. 577; App. I, p. 157; II, I, p. 255; III, I, p. 133; IV, I, p. 160)
Dare una definizione precisa e pertinente del termine a. è pressoché impossibile, data l'ambiguità e la molteplicità dei parametri [...] omogeneità delle scelte che determinano un certo tipo di linguaggio, nella modificazione continua, nella flessibilità; così è in cui si privilegia la spazialità interna; alle opere eccellenti di C. Scarpa, di F. Albini, che propongono l'inserimento di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...