(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] [1928], a cura di G. L. Bravo, con un intervento di C. Lévi-Strauss e una replica dell'autore, Torino 19692; J. von Schlosser, Xenia. Saggi sulla storia dello stile e del linguaggio nell'arte figurativa, tradotti da G. Federici Ajroldi, Bari 1938; A ...
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PSICOLINGUISTICA
Domenico Parisi
(App. IV, III, p. 100)
La p. è nata negli anni Cinquanta, come frutto della collaborazione tra psicologi interessati al linguaggio e linguisti, e ha svolto un ruolo [...] esse rimaste le stesse: la percezione e la produzione del linguaggio parlato, la formazione delle parole (morfologia) e la natura . Processi e rappresentazioni, a cura di A. Laudanna e C. Burani, Bologna 1993; V. Marchmann, Constraints on plasticity ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] la natura e la realtà popolare in una continua opera di elaborazione linguistica delle radici appunto popolari del linguaggio. Il fatto è che c'è ormai (come si è visto) sempre più evidente un parametro popolare di lingua parlata (e non soltanto ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] Le Langage, a cura di A. Martinet, Parigi 1968, pp. 814-64; C. Tagliavini, Glottologia, 2 voll., Bologna 1969; L. Hjelmslev, Sproget. En introduktion, trad. it., Il linguaggio, Torino 19702; E. Benveniste, La classification des langues, trad. it. in ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] della dialettologia. Con riguardo all'Italia, l'illuminista piemontese C. Denina (1731-1813) iniziava le sue Observations sur les dialectes (1797) avvertendo che "i dialetti o linguaggi particolari delle diverse provincie d'un grande paese non sono ...
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Un'indagine che combini i problemi e i risultatì di discipline specializzate della scienza dell'antichità - archeologia, topografia, storia, epigrafia, linguistica, ecc. - è l'unica che possa dare un quadro [...] stato messo in luce un altro tempio più antico (3° sec. a. C.) a cella centrale ed ale laterali; a Bolsena uno identico per questo rispetto meglio indicati ad individuare le peculiarità del linguaggio figurativo etrusco, alcune delle quali diventano ...
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(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] l'ebraico finì per imporsi, anche perché era l'unica opzione disponibile.
Nacque così una lingua basata essenzialmente sul linguaggio della mišnāh, integrata da un lato da quella biblica, dall'altro da quella dei filosofi e dei grammatici medievali ...
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KRIPKE, Saul Aaron
Antonio Rainone
Logico e filosofo statunitense, nato a Bayshore (New York) il 13 novembre 1940. Laureato alla Harvard University, è stato assistente alla Princeton University (1964-66) [...] kind terms, in Knowledge and mind. Philosophical essays, a cura di C. Ginet e S. Shoemaker, New York-Oxford 1983, pp. 84- Minneapolis 1986, pp. 287-325; Introduzione alla filosofia analitica del linguaggio, a cura di M. Santambrogio, Roma-Bari 1992. ...
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. I suoni avulsivi (così chiamati da Raoul de La Grasserie) sono detti dai linguisti inglesi clicks, dai Tedeschi schnalze o Schnalzlaute, dai Francesi cliquements, ecc.; sono suoni consonantici prodotti [...] loro. A. Trombetti, in L'unità d'origine del linguaggio (Bologna 1905, p. 216), affermava che gli avulsivi der Phonetik, 4ª ed., Lipsia-Berlino, 1926, p. 123 segg.; C. Meinhof, Grundriss einer Lautlehre der Bantusprachen, 2ª ed., Berlino 1910, ...
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VOSSLER, Karl
Vittorio Santoli
Filologo, nato a Hohenheim presso Stoccarda il 6 settembre 1872, professore nelle università di Heidelberg (1902), Würzburg (1909), Monaco di Baviera (1911).
Accogliendo [...] e idealismo nella scienza del linguaggio, trad. Gnoli, Bari 1908, p. 147), essa precederà idealmente le forme della grammatica storica, starà al centro stesso della linguistica. Poiché all'origine di ogni forma espressiva c'è un atto estetico, anche ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...