Nella grammatica scolastica e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapposizione alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale [...] in anteriori (o palatali), centrali, posteriori (o velari); c) secondo che le labbra siano arrotondate e spinte in avanti altra consonante, come conseguenza automatica della posizione nel contesto fonetico; c) tutte le v. sono sonore; d) tutte le v ...
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Processo fisiologico per cui si produce un suono o un rumore per mezzo degli organi vocali.
Fisiologia e medicina
Concorrono nella f.: a) un meccanismo vibrante, rappresentato dalle corde vocali vere; [...] la rima glottidea, mettendo in vibrazione le corde vocali vere; c) un apparato di risonanza ( tubo o canale fonatorio), costituito voce parlata e cantata e alcune malattie del linguaggio dipendenti da fattori organici o funzionali. Le alterazioni ...
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Fisica
C. ottico Si ha c. tra due superfici rifrangenti aventi uguale indice di rifrazione quando, per l’accurata lavorazione e pulizia delle superfici medesime, siano praticamente eliminate le riflessioni [...] ).
Matematica
In geometria, si dice che due generiche curve C, C′ hanno tra loro un c. in un punto semplice comune P se hanno in P la stessa tangente. Nel linguaggio corrente questa definizione di c. si riferisce tanto a due curve piane, quanto a ...
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LINGUISTICA
Elemento, di derivazione o determinazione morfologica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, che è inserito nell’interno di una parola, per lo più nell’interno della radice stessa: per [...] , come ringhiere, inferriate ecc.; ma nel linguaggio corrente entrambi i termini di i. e possono aprirsi si hanno vari tipi di i.: a una o più ante verticali (fig. A-C), a vasistas semplice, doppio ecc. (fig. D), a bilico orizzontale (fig. E), a ...
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Linguista e filosofo del linguaggio italiano (Torre Annunziata, Napoli, 1932 - Roma 2017), si è occupato soprattutto di linguistica generale, con attenzione al rapporto tra lingua e società.
Laureatosi [...] , Chieti, Palermo e Salerno. Prof. ordinario di Filosofia del linguaggio presso l'univ. di Roma "La Sapienza" (1974-1996 giorni lontani (2006), Lezioni di linguistica teorica (2008), In principio c'era la parola? (2009), Parole di giorni un po' meno ...
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Saggista e semiologo (Cherbourg 1915 - Parigi 1980). Figura fondamentale nel panorama culturale francese del dopoguerra, le sue teorie sul linguaggio e la significazione non solo sono state un costante [...] le riflessioni su alcuni miti della vita quotidiana francese consegnate in Mythologies (1957). In Système de la mode (1967) c'è forse la sua più raffinata applicazione dei risultati teorici raggiunti in questo campo e che egli ha sistemato in ...
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Arte
Impronta di una scultura o iscrizione o moneta, ricavata in cera, argilla, gesso per trarre copie dell’oggetto originale.
L’uso di fare c. di statue è attribuito nell’antichità allo scultore Lisistrato [...] cultura sono rappresentate dal greco e, più spesso, dal latino e l’ambito in cui i c. si realizzano è quello del linguaggio filosofico, giuridico, ecclesiastico, scientifico, politico. Tra le lingue moderne soprattutto il francese ha fornito modelli ...
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Grammatico alessandrino di origine tracia (seconda metà del 2º sec. a. C.); fu scolaro di Aristarco, maestro a Rodi (fra i suoi discepoli fu Tirannione), e anche pittore e incisore. Si occupò di esegesi [...] di ogni costruzione grammaticale posteriore. L'operetta, dalla linea rapida e breve (si passa dagli elementi primi del linguaggio ai più alti, fino a culminare nelle parti del discorso), rielabora elementi stoici insieme con elementi alessandrini: di ...
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Grammatico greco di Alessandria, figlio di Apollonio Discolo (2º sec. d. C.); diligente compilatore, delle sue molte opere ci sono giunti frammenti, epitomi, rifacimenti e intero un trattato Sulle particolarità [...] del linguaggio. La sua opera più importante era il Trattato generale sugli accenti, di cui restano estratti; compendiava gli studî di prosodia dei filologi greci anteriori. Da lui prese nome uno dei sistemi greci di numerazione scritta. ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] o quanto meno per i sistemi di segni in rapporto al linguaggio, si può far risalire, come si è detto, al 1960 metodi attuali della critica in Italia, a cura di M. Corti, C. Segre, Torino 1970.
C. Bremond, Logique du récit, Paris 1973.
Ju.M. Lotman, B ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...