La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] pseudociceroniana Retorica a Gaio Erennio (I sec. a.C.) intende la figura non come una forma di Dante, la figura etimologica entra saldamente tra gli artifici retorici del linguaggio poetico, ma è il Seicento – sulla traccia del manierismo spagnolo ...
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I fenomeni paralinguistici sono tratti concomitanti o simultanei (da qui il suffisso para- «accanto») alla comunicazione verbale, che veicolano informazioni aggiuntive sostenendo, rafforzando o anche contraddicendo [...] Elsevier, 14 voll., vol. 8°, pp. 690-692.
Corballis, Michael C. (2002), From hand to mouth. The origins of language, Princeton Cavalli Sforza, Torino, UTET, 12 voll., vol. 2º (Lingue e linguaggi, a cura di G.L. Beccaria), pp. 589-648.
Vineis, Edoardo ...
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Al pari delle ➔ sigle, le ➔ abbreviazioni, consentendo di risparmiare caratteri, hanno lo scopo di alleggerire un testo quando un termine vi ricorra ripetutamente; diversamente dalle sigle però, che possono [...] del punto alla fine);
(d) altri casi, propri di ➔ linguaggi settoriali, come, nelle citazioni bibliografiche p. e pp. o anche e ss. o sg. e sgg. (per seguente e seguenti), a. C. e d. C. per avanti Cristo e dopo Cristo nei testi di storia, ecc. o etc ...
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Il termine allotropi indica due o più parole che, pur essendo diverse sul piano formale e semantico, hanno il medesimo etimo, come per es. vizio e vezzo, riconducibili entrambe al lat. vĭtium.
Il termine, [...] / sagrifizio, ecc.), si parla piuttosto di polimorfia o polimorfismo (altro termine del linguaggio scientifico, citato dallo stesso Canello). Va precisato però, da un lato, che c’è chi ricorre anche in questi casi al termine allotropi, da un altro ...
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L’➔apostrofo è, nell’italiano scritto, il segno che indica la caduta (o soppressione), in ragione di fenomeni di natura diversa e distinta, di una vocale (se davanti ad altra vocale si parla di ➔ elisione) [...] acchiappo!, l’ascolto, m’imbarazza, s’arrabbia, c’interessa. Si tratta di forme del tutto accettabili ( o della sillaba iniziale. In ➔ italiano antico e nel linguaggio lirico tradizionale era frequentissimo anche con il, dove segnalava la caduta ...
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Nell’italiano più informale, innanzitutto orale e marginalmente anche scritto, circolano spesso nessi relativi semplificati che, spesso attestati sin dall’antichità (sugli usi di che cfr. D’Achille 1990: [...] 7) ho saputo di un tipo che il figlio rubava
(8) c’era un negozio che le serrande erano chiuse
(c) di cui + ne:
(9) sono cose di cui non minimi, di incomprensione: si veda
(14) il linguaggio specialistico produce parole che spesso fanno inorridire i ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] . alla denotazione di un oggetto fisico o mentale. Alle riflessioni di C.S. Peirce e di G.H. Mead si può far risalire del s.: sulla base di un approccio empirico-comportamentistico al linguaggio ha posto in luce, mediante la descrizione del lavoro di ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] . Questa posizione fu ripresa nello stesso ambito filosofico da C. Morris, che con Foundations of the theory of signs (1938) distinse tre diversi punti di vista da cui considerare ogni linguaggio: il profilo sintattico (e cioè dei rapporti dei segni ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] Aleichem nel volgere di pochi decenni resero lo y. un linguaggio letterario compiuto e raffinato. Dopo di loro lo y. espresse e I. Manger, i romanzieri S. Ash, I.J. Singer, C. Grade e il drammaturgo H. Leivick, autore del poema drammatico Der Goylem ...
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scienza cognitiva L’insieme delle discipline (intelligenza artificiale, psicologia cognitiva, linguistica, psicolinguistica, filosofia della mente e del linguaggio, neuroscienze, antropologia), che hanno [...] tener conto nella realizzazione di programmi che intendano adeguatamente simularle.
Un ulteriore sviluppo della teoria dei frames si deve a R.C. Schank e R.P. Abelson, che hanno ampliato con la nozione di script quella di frame: scopo di uno script è ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...