Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] di cui una parte, il fiorentino letterario, rappresentava quel che c’era già di lingua comune, poteva essere la via per l , la frammentazione del discorso, le esclamazioni, fino al linguaggio dei gesti, che accompagna o sostituisce la parola dei ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] pjoːn], Stafette [ʃtaˈfɛtə]; e per la pronuncia del nesso labiovelare (c)qu come [kv], per es. Aquatinta [akvaˈtɪnta] rispetto a it Juhani (1991), Osservazioni sull’uso degli italianismi nel linguaggio pubblicitario in finnico, in Coveri 1991, vol. 2 ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] in tutti i tempi e a tutti i popoli. Da linguaggio ostile usato dagli dei nei confronti dell’uomo (Colli 1975, è: Because of the sand-which-is there «Per tutta la sabbia che c’è»; che però a seconda della lettura può assumere anche il significato di ...
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Il testo prescrittivo (detto anche regolativo o istruzionale) è un tipo di testo (➔ testo, tipi di) che ha come fine la regolamentazione di un comportamento immediato o futuro dell’emittente e/o di altri [...] l’ortogonalità delle parti.
Si inseriscono i due tondini C e D negli appositi fori della cornice e si bloccano . 85-135.
Conte, Amedeo G. (1977), Aspetti della semantica del linguaggio deontico, in Logica deontica e semantica, a cura di G. di Bernardo ...
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BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] B., in Idealismo e realismo nella scienza del linguaggio, Firenze 1946, pp. 17-28; A. Gramaci, Letteratura e vita nazionale, Torino 1950, passim; Cinquant'anni di vita intellettuale italiana (1896-1946), a cura di C. Antoni e R. Mattioli, Napoli 1950 ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] anni. Adesso sono iscritta a Matematica a Torino – E che cosa c’entra la matematica con il pianoforte? – Il pianoforte l’ha scelto a sinistra nella lingua pubblicitaria e nel linguaggio giornalistico, per il ‘forte dinamismo comunicativo’ ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] neodialettalizzazione» (Bernhard 1998), che si coglie anche nel linguaggio dei giovani, specie nelle periferie e nelle borgate italiana tra norma e uso, in Riflettere sulla lingua, a cura di C. Marello & G. Mondelli, Firenze, La Nuova Italia, pp. ...
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Nella frase, le singole parole si dispongono in sequenze linearmente ordinate, che formano unità dette sintagmi. Il sintagma (fr. syntagme, ingl. phrase) è una struttura linguistica costituita o da una [...] lì impettita e in silenzio a godersi il trionfo (Malerba 1980: 64)
(c) coordinazione di un SAvv e un SPrep con la stessa funzione sintattica:
(63 amp; Unwin (1a ed. 1933; trad. it. Il linguaggio, Milano, Il Saggiatore, 1974).
D’Achille, Paolo (2003), ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] estrinseca infatti sia a livello della generale facoltà del linguaggio verbale, nella diversità delle varie lingue in cui si il tempo;
(b) la lingua varia attraverso lo spazio;
(c) la lingua varia attraverso gli strati e i gruppi sociali;
(d ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] come dicesi comunemente, il toscano», e puntualizzando quanto alla pronuncia: «Il c si pronunzi ce, ci, non ze, zi, come fassi in più denotativa con una sintassi lineare e un linguaggio più colloquiale. Esplicitamente Francesco Algarotti nei Dialoghi ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...