Poeta rumeno, nato a Rusavat (distretto Buzan) il 24 maggio 1923, morto a Losanna il 24 maggio 1985. Laureatosi in lettere all'università di Bucarest, esordisce nel 1940 pubblicando alcune liriche nel [...] essenziale e consentendogli una maggiore libertà nell'uso del linguaggio metaforico. Dimineaçta nimănui (1967, "Il mattino di nessuno (1881-1957) e di T. Arghezi (1880-1967).
Nel 1981, C. prende la via dell'esilio. A Losanna, dove vive, pubblica in ...
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(App. III, I, p. 339)
Scrittore spagnolo. Membro della Real Academia dal 1957, e senatore nelle prime elezioni democratiche (1977), ha ricevuto il premio Nacional de Literatura nel 1984, il Príncipe de [...] limiti degli istinti più bassi, costruito, come al solito, con un linguaggio duro e lirico al tempo stesso.
Bibl.: A. Zamora Vicente, C. J. Cela, Madrid 1962; P. Ilie, La novelística de C. J. Cela, ivi 1962, 19783; R. Kirsner, The novels and travels ...
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Scrittore inglese, nato a Oxford il 25 agosto 1949, figlio di Kingsley A., uno dei padri della letteratura 'arrabbiata' degli anni Cinquanta. Critico letterario presso il settimanale The Observer (1971), [...] un marcato sfoggio di abilità nella manipolazione del linguaggio, nell'uso delle tecniche narrative e dei trucchi italiana, nel 1997.
bibliografia
A. Mars-Jones, Venus envy, London 1990; J. Diedrick, Understanding Martin Amis, Columbia (S.C.) 1995. ...
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Poeta e giornalista peruviano, nato a Lima il 15 settembre 1927. Alterna l'attività di scrittore e giornalista con quella di docente universitario di Letteratura ispanoamericana all'università di San Marcos [...] inglesi (R. Duncan) e peruviani di espressione francese come C. Moro. La sua prima adesione all'espressione poetica di matrice da contrappunto a una scrittura perfetta e a un linguaggio capace di conferire forza alle esperienze della quotidianità. Il ...
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Scrittore francese, nato a Orange (Vaucluse) il 26 dicembre 1947. Si è segnalato nel 1983 con il romanzo Cherokee, che ha ottenuto il premio Médicis. Consapevole delle ricerche formali condotte dall'avanguardia [...] esplicita sui generi e assume maggiore rilievo la presenza del linguaggio dei media. È quindi il mondo della televisione a Lepape, Jean Echenoz, pour raconter cette époque, Paris 1990.
J.-C. Lebrun, Jean Echenoz, Monaco 1992.
M. De Lorenzo Poz, ...
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Poeta spagnolo, nato a Ciudad Real il 18 luglio 1926. A Madrid, dove si è laureato in giurisprudenza, esercita per alcuni anni la professione d'avvocato, che poi abbandona per dedicarsi alla letteratura. [...] 1950 con Una lengua emerge, la produzione poetica di C. ha percorso, senza bruschi sbalzi, una sempre più netta linea ascendente verso il lirismo e la riflessione sul linguaggio, sempre chiaro, essenziale e raffinatissimo. Attento ai dettagli, agli ...
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Poeta austriaco, nato a Cernăuţ (Bucovina) il 23 novembre 1920. Compiuti gli studî liceali si recò a Parigi, seguendovi per qualche tempo corsi di medicina; sorpreso dallo scoppio della guerra in Bucovina, [...] Rimbaud).
Figura isolata nel panorama della giovane lirica tedesca, C. ha i suoi maestri nella moderna tradizione poetica francese al recentissimo Sprachgitter (Francoforte sul Meno 1959) il suo linguaggio si è andato sempre più volgendo a un audace ...
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ONETTI, Juan Carlos
Ruggero Jacobbi
Scrittore uruguayano, nato a Montevideo il 10 luglio 1909. Gran parte della vita trascorse a Buenos Aires, prima in sdegnoso silenzio, poi lentamente in una progressiva [...] con pochi tratti, attraverso un uso netto e spigoloso del linguaggio.
Il primo romanzo El pozo (1939) e i successivi Tierra Berkeley 1967; L. Harss, Los nuestros, Buenos Aires 1966; C. Hernández, Onetti. Pist para sus laberintos, in Mundo nuevo, ...
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Scrittore, nato a Sant'Agata di Militello (Messina) il 18 febbraio 1933. Laureato in giurisprudenza, vive dal 1968 a Milano, lavorando alla RAI e collaborando a quotidiani e riviste letterarie.
Ha esordito [...] pesca del tonno in Sicilia (1986) e Retablo (1987), C. ha pubblicato Le pietre di Pantalica (1988), raccolta di scene civiltà avviata a irrimediabile degrado.
Particolarissimo è il linguaggio di C., tessuto di moduli svariatissimi, ora arcaici e colti ...
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QUASIMODO, Salvatore
Arnaldo Bocelli
Poeta, nato a Modica il 20 agosto 1901. Avviato agli studî tecnici, apprese poi da sé le lingue classiche. Insegna letteratura italiana nel Conservatorio "Giuseppe [...] ansia o nostalgia di classiche armonie, hanno dato a cotesto linguaggio una leggerezza preziosa, come di cosa nuova in cui traluce sua più felice.
Bibl.: E. Montale, in Pègaso, marzo 1931; C. Bo, Otto studi, Firenze 1939; A. Gargiulo, Lett. ital. del ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...