Pensatore (Königsberg 1730 - Münster 1788). Influenzati dal pietismo, i suoi temi nodali si concentrano nell'interpretazione della Scrittura e in un senso profondo dei valori dell'evoluzione storica e [...] onde, per es., la sua valutazione del carattere prelogico del linguaggio. H. fu un precursore: diversi suoi temi (il senso istitutore, ma poi finì per accettare l'ospitalità di un compagno, C. Berens, a Riga. Inviato a Londra con incarichi d'affari, ...
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Filosofo della mente e scienziato cognitivo canadese (n. Vancouver 1942), dal 1984 prof. nell'univ. della California a San Diego. Ch. ha difeso con coerenza una concezione radicalmente materialista delle [...] gli stati mentali a cui fa correntemente riferimento il linguaggio della psicologia del senso comune (desideri, credenze, integralmente basata su nozioni neuroscientifiche. In tale prospettiva C. ha fatto largo ricorso all'intelligenza artificiale e ...
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Nella Grecia antica, chiunque possedesse la sapienza e fosse in grado di comunicarla (sophistès). In questo senso venivano chiamati s. i Sette saggi, poeti come Omero ed Esiodo, filosofi come Pitagora. [...] È soltanto nel corso del 5° sec. a.C. che il termine assunse un significato specifico, andando a indicare coloro i quali di un significato negativo che è rimasto persino nel linguaggio corrente, nel quale 'sofisticato' è sinonimo di artificioso ...
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Filosofo statunitense (Atlanta 1926 - Boston 2018), dal 1963 ha insegnato estetica nella Harvard University. Influenzato dai filosofi analitici, in partic. dagli esponenti della filosofia del linguaggio [...] varie espressioni artistiche. Raffinato autore di scritti filosofici sul cinema e sui generi cinematografici hollywoodiani, C. dimostra un orientamento ermeneutico e degli interessi solo apparentemente eclettici che lo avvicinano alla sensibilità ...
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Posizione epistemologica che attribuisce un ruolo fondamentale alla convenzione nell’ambito della scienza. Sostenuto dapprima da J.-H. Poincaré, il quale, dopo la scoperta della geometria non-euclidea, [...] neopositivismo logico, a opera di R. Carnap, l’adesione al c. conduce all’affermazione del cosiddetto ‘principio di tolleranza’, secondo il segni». La tesi di L.Wittgenstein, infine, sul linguaggio come gioco basato su convenzioni, si può ritenere un ...
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Qualsiasi dottrina che tenda alla riduzione della pluralità degli esseri a un unico principio, a un’unica sostanza. L’introduzione del termine monista nel linguaggio filosofico sembra sia dovuta a C. Wolff, [...] m. ha avuto poi larga fortuna nel positivismo: The monist si intitolò la rivista di orientamento positivista fondata (1888) da E.C. Hegeler e P. Carus. E. Haeckel lo ha usato per indicare la propria concezione filosofico-scientifica (Der Monismus als ...
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Filosofo (Schwyz 1847 - Praga 1914), dal 1880 professore all'univ. di Praga. Influenzato da F. Brentano e da C. Stumpf, si occupò soprattutto di filosofia del linguaggio. Muovendo da alcune tesi ontologiche [...] di Brentano cercò di elaborare i criterî distintivi degli usi categorematici e sincategorematici del linguaggio, e di sviluppare un'analisi articolata delle espressioni emotive (comandi, interrogazioni, ottativi, ecc.). Tra le opere: Untersuchungen ...
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Dottrina filosofica professata dai seguaci di Epicuro. Diffuso nel mondo romano sino al 2° sec. d.C., trovò la sua massima espressione nel poema Sulla natura di Lucrezio. Caduto in oblio durante il Medioevo, [...] per la riscoperta del poema lucreziano) e si diffuse nel Seicento grazie all'opera di P. Gassendi. Nel linguaggio comune indica uno stile di vita dedito essenzialmente ai piaceri materiali (travisando quindi il significato originario della dottrina). ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] storia della filosofia (B. Spaventa), ha lasciato tracce nella storia dell'arte (C. Schnaase), della letteratura (F. De Sanctis) e nella storia politica (R del linguaggio, Boeckh nella filologia classica. W. Roscher, seguito da B. Hildebrand e C. ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] Addario, ivi 1989; Tempo, spazio, attore sociale, a cura di M.C. Belloni e M. Rampazi, ivi 1989; F. Alberoni, Genesi, ivi 1989 La personalità autoritaria, ivi 1972 (G. Jervis); AA.VV., Linguaggio e società, Bologna 1973 (P.P. Giglioli); E. Durkheim, ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...