interpreti
Mauro Cappelli
Programmi che eseguono la traduzione delle istruzioni dal linguaggio di alto livello al linguaggio macchina durante la fase di elaborazione. A differenza dei compilatori, che [...] la distinzione tra compilazione e traduzione si trasferisce direttamente a livello del linguaggio e si distingue così tra linguaggi compilati e linguaggiinterpretati. In realtà tale dicotomia dovrebbe limitarsi alla loro implementazione (e non ai ...
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linguaggio di programmazione
linguaggio di programmazione particolare linguaggio impiegato per esprimere dati e istruzioni che possano essere letti, interpretati ed eseguiti da un automa esecutore, in [...] in forma eseguibile dalla macchina ed eseguita, istruzione dopo istruzione. In questo caso il linguaggio di programmazione viene chiamato linguaggiointerpretato, e il traduttore delle istruzioni prende il nome di programma interprete. Esempi di ...
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Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere. In senso più generale, anche la trasmissione dei dati e l’insieme delle strutture che la [...] , essere disposti a pagare un interesse più alto viene interpretato come un segnale di qualità della controparte. In realtà il che esso diventi totalmente incomprensibile.
Telecomunicazioni
Nel linguaggio scientifico, il termine i., dal significato ...
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Programmazione, linguaggi di
Gian Marco Todesco
I computer «possono fare tutto quello che gli sappiamo ordinare» scriveva nel 1842 Ada Augusta Byron Lovelace, considerata la prima programmatrice della [...] lavoro di Zuse ha scarsa influenza nel mondo della programmazione. Nel 1949 John W. Mauchly inventa lo Short code, un linguaggiointerpretato per i calcolatori BINAC e UNIVAC mentre Grace Hopper tra il 1951 e il 1953 sviluppa i primi compilatori.
Il ...
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BASIC
BASIC acronimo (Beginner’s All-purpose Symbolic Instruction Code, codice di istruzioni simboliche multiscopo per principianti) con cui si indica uno dei più noti linguaggi di programmazione di [...] semplice approccio, che ben si integrava con il sistema operativo dei primi personal computer. Nato come un linguaggiointerpretato, cioè tradotto ed eseguito dalla macchina istruzione per istruzione, nel tempo si è poi evoluto, ricevendo sostanziali ...
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Forth
Forth linguaggio di programmazione ad alto livello; il nome è una deformazione di fourth (quarto), poiché Charles Moore (1938), che lo sviluppò negli anni Settanta del secolo scorso, riteneva fosse [...] generazione. È utilizzato in applicazioni scientifiche per manipolazioni simboliche e per problemi di intelligenza artificiale; come il linguaggio C consente il diretto controllo dell’hardware, ma diversamente dal C è un linguaggiointerpretato. ...
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Linguaggio di programmazione interpretato e orientato agli oggetti, sviluppato dalla Sun Microsystems nei primi anni 1990. Il codice sorgente di un programma scritto in J. non viene compilato in linguaggio [...] macchina (dipendente dalla piattaforma) ma in un linguaggio intermedio, il byte code J., (indipendente dalla piattaforma) che per essere eseguito richiede solo l’uso di un interprete, la JVM (sigla dell’ingl. Java virtual machine). ...
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Linguaggio e scienza cognitiva
Diego Marconi
Premessa
«La questione più importante nello studio del linguaggio umano è quella del suo posto nella natura: di che tipo di sistema biologico si tratta, [...] possa essere un’evoluzione biologica. Per Tomasello, il linguaggio sarebbe dunque un’evoluzione culturale, che ha alla base una singola modificazione biologica: la capacità di interpretare il comportamento altrui sulla base della somiglianza con sé ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] teoria del c. come espressione artistica, come un nuovo linguaggio destinato a grandi risultati e sviluppi. La tentazione di Capra, che con il suo ottimismo fiducioso seppe ben interpretare il clima del New Deal rooseveltiano; si affermò inoltre un ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] dedicati alle belle arti e al bello non richiedano che li si interpreti in rapporto a un nuovo modo di pensare e quindi a una musica) germanica e anglosassone e un’analisi obiettiva del linguaggio musicale. Questa tendenza è stata alla base di molti ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...