Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ezio Raimondi e Giuseppe Ledda
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’epoca drammatica e convulsa delle guerre d’Italia, inaugurata nel 1494 dalla spedizione di Carlo [...] un dialogo nuovo con la tradizione e i suoi canoni formali istituzionalizzati. In tutto questo ha forse anche parte il mentre già sta nascendo la nuova scienza di Galilei e il linguaggio non più magico della matematica. Le aspirazioni e le conquiste ...
Leggi Tutto
In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] Tali rilievi nascevano dal fatto che le collocazioni non hanno equivalenti formali immediati nelle varie lingue (cfr., ad es., l’ingl. e registri della lingua, ad es., nei ➔ linguaggi settoriali.
È il caso dei cosiddetti tecnicismi collaterali ( ...
Leggi Tutto
Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] acustica assente nella comunicazione scritta. Pertanto la ➔ variazione diafasica (➔ registro formale/informale, e anche le differenze tra lingua comune e ➔ linguaggi settoriali) e la ➔ variazione diatopica interagiscono sempre con la variazione ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Icona della città del Novecento, il grattacielo costituisce una soluzione squisitamente [...] tutta l’America, impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi e raccolti attorno a quella che poi diventerà la decisivo momento di riflessione sui suoi limiti sotto il profilo formale e funzionale va registrato in occasione dell’importante concorso per ...
Leggi Tutto
Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] ➔ dialetti, parlate locali, registri (➔ registro; ➔ linguaggi settoriali). L’articolazione di una lingua in varietà di i) ora / adesso / mo, dove si passa dallo standard formale ora al lievemente più colloquiale adesso e al mo marcato in diatopia ...
Leggi Tutto
Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] sono ampiamente predefiniti (cfr., ad es., ordini militari come segnare il passo!; ➔ militare, linguaggio).
Il grado di formalità è anche condizionato dalle intenzioni dei partecipanti alla comunicazione. Soprattutto in situazioni poco strutturate ...
Leggi Tutto
È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] della lingua [...], nella totalità dei suoi usi, formali e informali, regionali e standard, parlati e perfino e i mass media, Roma, Carocci.
Dardano, Maurizio (1981), Il linguaggio dei giornali italiani. Con un saggio su “Le radici degli anni Ottanta ...
Leggi Tutto
Con modo di dire o, più tecnicamente, locuzione o espressione idiomatica si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso (poco o niente affatto [...] frames con valore coesivo e chunks lessicali tipici del linguaggio parlato; Lewis 1997: 257), a cui le espressioni varianti, e il cui significato, «frutto di agglutinazioni formali e metaforizzazioni ormai perse nella storia [...] non è derivabile ...
Leggi Tutto
Una delle fondamentali dimensioni di ➔ variazione linguistica è quella che nella linguistica continentale europea (con termine introdotto negli anni Sessanta da E. Coseriu; cfr. Coseriu 1973) è chiamata [...] è di registro medio, neutrale, il secondo è di registro formale; in seccatore e rompiscatole, scendere e venire giù, andarsene sottocodice, sono nelle lingue speciali più forti che nei linguaggi settoriali. Cloruro di sodio «sale» (lingua speciale ...
Leggi Tutto
DE LOLLIS, Cesare (Olindo Giulio Cesare)
Leandro Angeletti
Nacque a Casalincontrada (prov. di Chieti) il 13 sett. 1863, da Alceste e da Filomena Colalongo. Nella primissima formazione una notevole influenza [...] metodologica che gli consentì sottili e ricche analisi dei linguaggi e degli stili poetici. La ricerca filologica non sarà stilistico che mossero il romanticismo, esigenze non puramente formali ma che riguardavano la materia profonda della poesia ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...