Televisione
Giuseppe Cereda
Il rapporto tra televisione e cinema
Già negli anni Sessanta, Roberto Rossellini sosteneva, subordinando a questa sua convinzione una lunga e consistente attività televisiva, [...] diprogrammazione del medium. Se il cinema è il luogo della singolarità e del prototipo, anche quando fa ricorso ai generi e alla serialità di un personaggio, di un attore, di un tema che ritornano di film in film, nella t. confluiscono linguaggi ...
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Stato federale, esteso per la massima parte nell’America Settentrionale, salvo una piccola porzione nell’America Centrale, oltre l’Istmo di Tehuantepec. I confini con gli USA, a N, e con il Guatemala e [...] internazionale e il terremoto del 1985 hanno determinato il prevalere diprogrammi mirati a una rapida ed efficace ricostruzione.
Negli anni 1990 hanno trovato espressione diversi linguaggi architettonici, alcuni prosecutori della linea modernista o ...
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Cinema
Gianfranco Bettetini
Le origini del cinema: fra scienza e magia
Alle origini del cinema non si trova alcun progetto relativo all'universo dell'intrattenimento o dello spettacolo né, tanto meno, [...] programmato, verticistico, paternalistico, capace di disperdere la qualità di alcuni episodi 'd'autore' o di alcuni movimenti, di alcune scuole, di C., Langage et cinéma, Paris 1971 (tr. it.: Linguaggio e cinema, Milano 1977).
Metz, C., Le signifiant ...
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Colonna sonora
Ermanno Comuzio
Si può ragionevolmente parlare di c. s. (o traccia, o banda sonora: in inglese sound track o soundtrack, termini diventati d'uso internazionale; in francese band son, [...] se non è esclusivamente italiano (all'estero il film è offerto di solito in edizione originale con sottotitoli, o c'è la possibilità di scegliere fra una programmazione in lingua originale e una doppiata), il fenomeno del doppiaggio è soprattutto ...
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Brasile
Enzo Sallustro
Cinematografia
La nascita del cinema
L'8 luglio del 1896, presso il civico 57 di rua do Ouvidor a Rio de Janeiro, si ebbe la prima proiezione cinematografica brasiliana. Sempre [...] e composita, che racchiuse stili, linguaggi e poetiche diverse. La storica di Luiz Fernando Goulart, Rádio pirata (1987) e Rock estrela (1986) di Lael Rodrigues, Banana split (1988) di Paulo Sérgio de Almeida, prodotti derivati dai programmi ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] Bologna 1997.
36 M. Sorice, Lo specchio magico. Linguaggi, formati, generi, pubblici della televisione italiana, Roma 2002 di rivoluzionare l’insegnamento della religione disponendo di un testo unico, di facile comprensione, e di un metodo e programmi ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] dilinguaggio universale basato sulla registrazione di relazioni di corpi nello spazio è stata teorizzata all'interno di quella ., bloccando la messa in onda diprogrammi in cui compariva il nudo integrale di pornostar). Forse la storia della censura ...
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Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] di macchina). L'uso di t. di controllo remoto per realizzare nuovi movimenti di macchina più complessi ed esattamente programmati and analysis, London 1983, 1992²; V. Tosi, Il linguaggio delle immagini in movimento: teoria e tecnica del cinema e ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] neorealiste ma anche i testi realizzati nei diversi linguaggi espressivi (posizione ribadita nel nr. 60, di mac-mahoniens, dalla via della sala cinematografica alla cui programmazione furono legati, e che saranno protagonisti di una forma estrema di ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] show giapponesi (Martinez 1997), o la programmazione televisiva balinese (Hughes-Freeland 1997). Infine, lo sviluppo dei linguaggi multimediali e ipertestuali ha prodotto riflessioni che promettono di scardinare la gerarchia tra elemento verbale ed ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero;...