INFORMAZIONE, SCIENZA DELLA
Roman Tirler
Pierluigi Ridolfi
Stefano Ceri e Alfonso Fuggetta
Tecnologie della comunicazione di Roman Tirler
Sommario: 1. Introduzione. 2. Tecniche di comunicazione dati: [...] gli utenti dei diversi calcolatori (v. Tanenbaum, 1992 e 1995).
i) Linguaggidiprogrammazione
I linguaggidiprogrammazione sono linguaggi artificiali che permettono di descrivere un algoritmo in modo rigoroso, consentendone quindi l'esecuzione da ...
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La grande scienza. Automi e linguaggi formali
Dominique Perrin
Automi e linguaggi formali
La teoria degli automi e dei linguaggi formali ha lo scopo di descrivere le proprietà delle successioni di simboli. [...] pratiche delle nozioni e dei metodi che abbiamo descritto.
a) Compilatori. La possibilità di compilare in modo efficiente un linguaggiodiprogrammazionedi alto livello si può considerare uno dei grandi successi nella storia dell'informatica. Il ...
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Automi e linguaggi formali
Dominique Perrin
La teoria degli automi e dei linguaggi formali ha lo scopo di descrivere le proprietà delle successioni di simboli. Tali successioni si presentano in situazioni [...] Emil Post. Parallelamente, e in modo apparentemente indipendente, lo stesso concetto è stato sviluppato dai primi inventori dei linguaggidiprogrammazione, in particolare da John W. Backus, che ha utilizzato la forma detta ora BNF (Backus-Naur form ...
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Banche dati e basi di dati
Guido M. Rey
Introduzione: banche dati e basi di dati
I termini 'banca di dati' e 'base di dati' sono entrati nell'uso corrente per indicare un sistema di dati memorizzati [...] linguaggidiprogrammazione messi a disposizione dal Sistema di Gestione.
Sistemi di Gestione di Basi di Dati
Ciò che permette la creazione, la gestione e l'utilizzo di basi di dati è un particolare software di base, che prende il nome di Sistema di ...
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sequenza
sequènza [Der. del lat. sequentia, dal part. pres. sequens -entis di sequi "seguire"] [LSF] Generic., successione di enti, cose e operazioni disposti uno di seguito all'altro in un certo ordine. [...] : v. stella: V 626 d. ◆ [ELT] [INF] Costrutto di s.: il costrutto ordinato delle operazioni di un programmadi calcolo elettronico da eseguire una dopo l'altra: v. linguaggidiprogrammazione: III 425 b. ◆ [ELT] Segnale di s.: quello che comanda la s ...
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COBOL
COBOL 〈kòbol〉 [INF] Sigla dell'ingl. Common Business Oriented Language "linguaggio comune con orientamento commerciale", per indicare un linguaggiodiprogrammazione per calcolatori elettronici [...] partic. adatto per applicazioni commerciali e amministrative: v. linguaggidiprogrammazione: III 427 b. ...
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Biologia
In biologia molecolare, la produzione, mediata dai ribosomi, di un polipeptide la cui sequenza di amminoacidi è derivata dalla sequenza di codoni di una molecola di RNAm (➔ proteine).
Informatica
Conversione [...] tra linguaggidiprogrammazionedi tipo diverso, per es. da linguaggio assemblativo a linguaggio macchina, eseguita da un programmadi servizio facente parte del sistema operativo di un calcolatore. Di solito si riserva la denominazione di traduttori ...
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Termine, derivante dal francese bloc, che a sua volta proviene dal nederlandese blok «tronco abbattuto», che si riferisce a una massa compatta di qualsiasi materia, con significati specifici nelle varie [...] lavica. Non mancano, tuttavia, specie fra i b. di minori dimensioni, frammenti di rocce del substrato (xenoliti) che presentano sempre tracce di metamorfismo termico.
Informatica
I linguaggidiprogrammazione si dicono organizzati a b., o dotati ...
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Diritto
È una delle fonti derivate del diritto dell’Unione Europea (UE), insieme ai regolamenti e alle decisioni (Regolamenti. Diritto dell’Unione Europea, Decisioni. Diritto dell’Unione Europea). A differenza [...] (cosiddetto effetto diretto verticale).
Informatica
Istruzione unitaria conforme a una sintassi definita da una grammatica. Per es., nei linguaggidiprogrammazionedi alto livello esistono d. interpretate dal preprocessore prima della compilazione ...
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In informatica, programma applicativo che permette di accedere in sequenza a informazioni d’interesse, disponibili nella memoria dell’elaboratore o di altri elaboratori a esso connessi. I b. (detti anche [...] adatti alla piattaforma tecnologica degli utenti stessi. In quest’ambito, particolare diffusione hanno assunto i linguaggidiprogrammazione e gli ambienti di sviluppo (per es., Java), che garantiscono la totale compatibilità con tutte le piattaforme ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero;...