Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] per il ricorso ad accusati ➔ cultismi, in alcuni casi attinti direttamente alle lingue classiche, cioè sostanzialmente privi di tradizione nella precedente letteratura volgare (per es. prandi, tede, sitisce nei Juvenilia; soffolto e luteo nei Levia ...
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Baldassarre Castiglione nacque a Casatico, presso Mantova, il 6 dicembre 1478. Dal 1504 al 1513 visse a Urbino, uno dei maggiori centri della cultura rinascimentale, e svolse numerose missioni diplomatiche [...] trattato, ma si inserisce a pieno titolo nella disputa sul volgare dei primi decenni del Cinquecento, offrendo spunti e soluzioni innovative (➔ questione della lingua).
Il pensiero linguistico di Castiglione muta significativamente tra una redazione ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] grafici latineggianti diffusi nelle cancellerie, in opposizione alle scelte propugnate da ➔ Pietro Bembo nelle Prose della volgarlingua (1525). A quest’opera Guicciardini dedicò una specifica attenzione, traendone spogli e annotando le principali ...
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Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] La vicinanza alla Sicilia, gli stretti rapporti con Roma e l’affermazione del volgare fiorentino in Italia spinsero i Cavalieri ad adottare l’italiano come lingua ufficiale accanto al latino. Gli atti dei Capitoli Generali continuarono a scriversi in ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] audaci in certi contesti: parlando a tavola, o anche nella lingua della pubblicità, è più frequente sentir dire fare pipì e comunque arcaizzante: meretrice era in origine assai volgare, perché designava direttamente colei che guadagna vendendo il ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] unificata di parole contigue).
È complesso tracciare la storia dell’apostrofo nei secoli di trapasso dal latino al volgare come lingua scritta. Di fronte alla congerie di abitudini presenti nei manoscritti, si può affermare che l’apostrofo era quasi ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] , questa tradizione viene ereditata e trasformata per rappresentare la fonetica delle nuove lingue. Per i secoli che precedono la codificazione grammaticale del volgare è impossibile dare un quadro omogeneo dell’uso degli accenti grafici dato che ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] D’Achille, Paolo (2001), La morfologia nominale nel III libro delle “Prose” e in altre grammatiche rinascimentali, in Prose della volgarlingua di Pietro Bembo. Atti del Convegno (Gargnano del Garda, 4-7 ottobre 2000), a cura di S. Morgana, M. Piotti ...
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La Commedia dantesca non è soltanto il primo dei testi capitali della letteratura italiana («assunta quasi a libro santo della nazione» fin dal Trecento; Migliorini 1994: 180), ma anche uno dei documenti [...] vulgata, Milano, Mondadori, 1966-1967, 4 voll.).
Baldelli, Ignazio (1978), Lingua e stile delle opere in volgare di Dante, in Enciclopedia dantesca. Appendice. Biografia, lingua e stile, opere, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1970-1978 ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] l kutin- («hai pestato la gonna»)
F70: kwé? («cosa?»)
F60: [volgendo lo sguardo verso M22, seduto di fianco a lei] STAI PESTANDO LA GONNA
Si Cinquecento, ma risponde all’esigenza d’inventare quella lingua parlata che ai suoi tempi non esisteva ancora. ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...