Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] italiani (Vinay). Di più - è sempre il Vinay ad avere additato l'aporia - il volgare illustre viene ad essere due cose ben distinte: da un lato la lingua degli italiani a pieno titolo (vedi in particolare I, XIX, I), quella che necessariamente parla ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo II
Luigi Baldacci
Giuliano Innamorati
Le nostre pagine altro carattere non vogliono avere che quello di giustificare l'impianto di questo secondo tomo, esercitando [...] miti che era il popolo dei romantici, e decisamente si volge alla borghesia scettica nella quale, con un'ombra d'ingenuo non dovrebb'esser difficile dimostrare che le «lascivie della lingua fiorentinesca», la «pedanteria in manica di camicia», le ...
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MAZZEO DI RICCO
FFortunata Latella
Rimatore di Messina appartenente al movimento poetico della Scuola siciliana (v.); la sua attività è da collocarsi nel periodo posteriore alla morte di Federico II [...] 1999).
Il tributo pagato da M. alla lirica in lingua d'oc si esplica anche nel recupero dei generi poetici; Antologia dei primi secoli della letteratura italiana, I, Primi documenti del volgare italiano, 2, La scuola siciliana, Milano 1942, pp. 676- ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Epistole - Introduzione
Arsenio Frugoni
Giorgio Brugnoli
L'edizione critica della Società Dantesca Italiana (Firenze 1921), comprese tredici lettere in latino. Delle [...] 'opera dove niente doveva esserci «altro che in volgare», ebbe certo fra mano lettere dantesche perfino in Bullettino» cit., N.S., XIX, dicembre 1912, pp. 249-75, ripubblicato in Lingua e letteratura, a cura di G. Folena, n, Venezia, Neri Pozza, 1957, ...
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LOSCHI, Antonio
Paolo Viti
Nacque a Vicenza forse nel 1368, comunque non molto prima, da Ludovico di Niccolò e da Elena di Regle del Gallo.
Il padre, giureconsulto, era stato a Firenze, forse nel 1350, [...] Firenze, il L. lo seguì. Fu presente al famoso dibattito sulla lingua latina parlata al tempo di Roma tenutosi a Firenze nel 1435 nell' Treviso. Un'altra a Cosimo de' Medici del 1439, in volgare, è conservata in Arch. di Stato di Firenze, Acquisti ...
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DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] forme grammaticali come leggi immutabili. L'uso della lingua si definisce secondo la razionalità intrinseca al mondo e una vasta rassegna dei principali autori della letteratura classica e volgare di cui si danno alcuni cenni critici e un giudizio ...
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FEDERICO II, ATTIVITÀ POETICA
SStefano Rapisarda
Sono sei i componimenti che, con vario grado di attendibilità, diversi testimoni assegnano al nome di Federico. Pressoché certa è l'attribuzione della [...] ritrovare in alcun caso "una rubrica latina o tanto meno volgare, di origine seriamente dativale". In base ai criteri esposti , spesso infidi per l'alto grado di ibridazione delle lingue medievali, sarà forse più efficace un'esclusione per ragioni ...
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GUARINI, Battista
Gino Pistilli
Nacque a Ferrara, molto probabilmente alla fine del 1434, dall'illustre umanista veronese Guarino e da Taddea Cendrata.
La data di nascita del G. è stata molto dibattuta. [...] in questi anni che comincia l'attività di traduttore in volgare di testi del teatro classico, che il G. Id., Due traduzioni latine di B. G., in Quaderni dell'Istituto di lingua e lett. latina, facoltà di magistero, Università di Roma, II-III ( ...
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Epistolografia e retorica
Giuseppina Brunetti
"I seni fecondi della retorica nutrono gli ingegni raccolti nella corte sveva" (Huillard-Bréholles, 1895, p. 372): così Pier della Vigna stigmatizza il [...] , 1972, p. 398), una scientia che forniva la lingua alla politica e al diritto, si piegava nell'efficacia suasoria Attorno a Federico II, in Lo spazio letterario del Medioevo, 2, Il medioevo volgare, I, 2, ivi 2001, pp. 649-693; P. Chiesa, Gregorio di ...
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CINELLI CALVOLI, Giovanni
Gino Benzoni
Nato a Firenze, il 26 febbr. 1625, da Domenico di Giovanni - ed è ipotesi azzardabile che il nonno paterno sia quel Giovanni Cinelli "phisico fiorentino" autore, [...] per quanto ogni tanto guardi altrove, Firenze - la sua lingua, la sua letteratura, la sua arte - continua a La Haye 1727, pp. 79, 720; G. M. Crescimbeni, Dell'istoria della volgar poesia..., VI, Venezia 1730, p. 218; D. G. Morhof, Polyhistor..., I, ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...