Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] anche in ciò a ridurre la distanza tra uso scritto e parlato e al definitivo rinnovamento della lingua italiana.
Bembo, Pietro (1966), Prose della volgarlingua, in Id., Prose e rime, a cura di C. Dionisotti, Torino, UTET, pp. 73-309.
Bernardino da ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] Questi elementi hanno fatto il loro primo ingresso nel volgare medievale quando, da un lato, questo aveva già acquisito di lessemi ereditati dal latino, un 12% di lessemi provenienti da altre lingue e un 35% di lessemi formati in italiano. Più di un ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] è introdotto solo a partire dagli Asolani (1505) di Bembo.
Nel Cinquecento, le discussioni e le opere attorno alla volgarlingua sono così numerose che non è semplice concentrarsi su un solo aspetto. Tuttavia, in ambito ortografico, quello che ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] derivano dall’allungamento della consonante (sēpiam > se[pːp]ia).
La derivazione dal latino volgare ha portato talvolta a esiti diversi nelle lingue romanze (si pensi, ad es., alle occlusive sorde, conservate in italiano ma indebolite nella parte ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] )
Un esempio famoso di dislocazione a sinistra compare anche in uno dei cosiddetti Placiti cassinesi (➔ origini, lingua delle), tra le prime attestazioni di volgare:
(28) Sao ko kelle terre, per kelle fini che ki contene, trent’anni le possette parte ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] dal latino alle lingue romanze, per es. della [e] del latino volgare (< ē, < gramĭneam; famiglia < faméglia < famĭliam) e innanzi a n + velare etimologica (lingua < léngua < lĭnguam; vince < vénce < vĭncit); anche /o/ è passata ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] verbo principale, cominciò a diffondersi già nel latino volgare; ma il processo non si arrestò lì. Progressivamente (gli ismi) è diventato un nome astratto, parallelo ai casi di altre lingue (ingl. the isms, ted. die Ismen). O si consideri ancora il ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] voll., vol. 1° (Dentro le mura, Gli occhiali d’oro, Il giardino dei Finzi-Contini).
Bembo, Pietro (1966), Prose della volgarlingua. Gli Asolani. Rime, in Id., Prose e rime, a cura di C. Dionisotti, Torino, UTET.
Boccaccio, Giovanni (1985), Decameron ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] «parto tra poco»).
Il futuro sintetico italiano, come quello delle altre lingue romanze, deriva dalla perifrasi habeo + infinito («avere (da) infinito»), che nel latino volgare e più spesso nel latino tardo aveva iniziato a sostituire la forma ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] quando si conservano certi nessi etimologici, o del volgare, nel caso di raddoppiamenti fonosintattici indebitamente trascritti, , dell’oralità meno controllata, e raramente si riflettono sulla lingua scritta, per lo meno in chi ha un medio livello ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...