Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] -tonica e cumulo dei significati del lat. ălius «diverso, altro tra più di due», che non ha continuatori nelle lingue romanze. Dal latino volgare *ălt(e)ri (in luogo del nominativo alter, modificato per analogia con il relativo qui) si è formato il ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] è meglio di /.pnV/, per non dire di /.lpV/; difatti, nelle varie lingue il primo tipo di attacco si trova molto più spesso. Per converso, una coda tendenza, quest’ultima è stata ristabilita in volgare. Le sequenze geminata+liquida/legamento non sono ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] eccezioni; nel passaggio dal latino classico al latino volgare e poi all’italiano si registrano alcuni spostamenti di sono:
(a) il raddoppiamento (caso unico tra le lingue romanze; ➔ lingue romanze e italiano) della consonante finale della radice nel ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] + habeo, da cui poi si sono sviluppate le forme di futuro sintetico delle lingue romanze: laudare habeo > it. loderò. La struttura perifrastica del latino volgare aveva un chiaro significato modale: lett. «ho da lodare».
Interessanti sono poi i ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] Proprio nell’opera grammaticale di un correttore di testi in tipografia, Lodovico Dolce, autore delle Osservationi nella volgarlingua (1550), l’alfabeto italiano era così descritto, con qualche differenza rispetto a quello attuale:
dirò solo […] la ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] in ebraico e persiano, nelle quali è l’ultima). Ci sono poi lingue in cui la posizione dell’accento è libera, ma prevedibile in base nell’accentazione dipendono solo dal latino. Nel latino volgare si è assistito al fenomeno della ricomposizione, per ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] sono possibili alcune eccezioni (➔ accordo).
Mentre in altre lingue l’aggettivo attributivo appare in una posizione fissa (di Malacoda, Barbariccia, Falsembiante). Nei trattati scientifici in volgare espressioni composte da un nome e da un aggettivo ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] : 42 segg.).
Passando a considerare l’epoca volgare, accanto a sporadiche testimonianze in area mediana (➔ , come pure nelle varietà più basse e colloquiali della lingua, dopo alcuni morfemi (prevalentemente monosillabici) terminanti in consonante: ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] ’interpunzione si affermano due visioni contrapposte: una prima, contenuta nelle Osservationi della volgarlingua (1550) di Lodovico Dolce e negli Avvertimenti della lingua sopra ’l Decamerone (1585-1586) di ➔ Lionardo Salviati, ne ritiene l’impiego ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] unificata di parole contigue).
È complesso tracciare la storia dell’apostrofo nei secoli di trapasso dal latino al volgare come lingua scritta. Di fronte alla congerie di abitudini presenti nei manoscritti, si può affermare che l’apostrofo era quasi ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...