In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] .
Colpisce la quantità di meridionalismi che, usati dai primi Siciliani, entrano a far parte del patrimonio della nostra lingua letteraria: si pensi alla frequenza della terza persona del perfetto in -ao (infiamao, levao, innamorao), a un tipo come ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] e dei lori rispettivi correlati.
Secondo la proposta di Pike (1947), le linguesi distinguono in base alla tendenza a mantenere costante la durata delle sillabe (lingue a isocronia sillabica, in ingl. syllable timing) o degli intervalli tra gli ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] il contenuto di un’intenzione proiettato nel futuro: per es., Maria vuole diventare traduttrice e a questo scopo si iscrive a Lingue. La relazione concettuale che possiamo chiamare fine può essere espressa in più forme: in particolare, all’interno ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] mondo che ha sviluppato l’articolo in epoche relativamente recenti pare piuttosto corposo; al contrario, non si hanno notizie di lingue che abbiano seguito il percorso inverso, culminante, cioè, nella perdita dell’articolo.
La storia dell’articolo ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] globale, con l’espressione della negazione tramite un elemento indipendente come l’avverbio non, l’italiano si conforma a una tendenza maggioritaria tra le lingue del mondo (477 su un campione di 1011; WALS 2005: carta 112). L’asimmetria riscontrata ...
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Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] non poche aree del Nord lombardo gli uomini sono alfabeti nella misura di circa il 45% e le donne del 10%, mentre nelle città si va dal 48% al 70% (Toscani 1999; Milanesi 1985). Per l’età napoleonica le notizie sono più numerose e più sicure perché ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] dei segmenti iniziali o finali di parole o morfemi. Dato il carattere continuo della catena fonica, nella lingua parlata le singole parole non si pronunciano distinte e separate le une dalle altre, ma l’una dopo l’altra. I fenomeni fonosintattici ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] a ogni vocale che precede /k/ (b[ɔ]no «buono», [k]esto «questo»). Nella lingua, invece, il passaggio di [wɔ] → [ɔ] è stato accettato nei nessi in cui si è prodotto più anticamente, ovvero dopo occlusiva e vibrante (pruova → prova) e dopo fonema ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] è all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale, generalmente introdotto dal complementatore che (que in altre lingue romanze). Più raramente si ha il complementatore come, di valore equivalente (per es.: mi raccontò come la città è cresciuta ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] tutto» (lett. «ho tutto visto»)
b. je n’ai rien vu «non ho visto niente» (lett. «non ho niente visto»)
Si hanno esempi simili nella lingua letteraria italiana:
(10) venivano su con le loro donne e i loro figli, ed erano tristi e lieti in pari tempo ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...