La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] sono -oso (omertoso, pedicelloso) e -ato (mansardato, titolato). A partire da nomi di luogo si possono formare aggettivi e nomi etnici che indicano gli abitanti e le lingue parlate in quel luogo. I suffissi più usati in ordine di importanza sono -ese ...
Leggi Tutto
Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...]
(Pier delle Vigne, Amor in cui desio ed è speranza)
(75) È sì gran tempo che di qua fuggìo
che del contraro son nati li troni
(Cino da
[non i nostri o i loro, ecc.].
La lingua scritta non può segnalare in maniera esplicita l’andamento prosodico ...
Leggi Tutto
Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] la scrittura dei segni, molti dei quali sono attualmente disponibili in rete.
Nella LIS come in altre lingue dei segni si riscontrano caratteristiche iconiche non solo nel lessico e nell’organizzazione spaziale della sintassi ma anche nelle strutture ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] a partire dai primi decenni del IX secolo. Pur senza sottovalutarne gli effetti sulla cultura e le lingue dell’Europa occidentale, oggi si ritiene che quell’evento vada interpretato come una congiuntura che accelerò e favorì il passaggio dei volgari ...
Leggi Tutto
L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] era già edito (l’aveva pubblicato nel 1733-1734 il padre E. Gattola, riconoscendovi i primi balbettamenti della lingua italiana). Si allargava dunque l’interesse filologico e critico per i più antichi documenti, anche per quelli letterari: nel 1777 ...
Leggi Tutto
Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] ad allontanarsi dagli schemi tradizionali e dai linguaggi arcaicizzanti passando a un linguaggio più realistico. La poesia si apre alla lingua parlata, la sintassi si fa più libera e con essa la punteggiatura, che talvolta è eliminata del tutto. In ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] loro soltanto per il tono, la lunghezza vocalica o l'accento; questo accostamento apparirà meno arbitrario quando si dirà che le stesse lingue offrono qualche parallelo alla fusione delle consonanti r e l (quest'ultima mancante nella scrittura egizia ...
Leggi Tutto
Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] un posto fra i padri della patria.
L’espressione del soggetto è un parametro di classificazione tipologica delle lingue. Si distinguono:
(a) lingue a soggetto obbligatorio, come l’inglese e il francese, in cui il soggetto è sempre espresso, anche ...
Leggi Tutto
Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] livello d’istruzione e il conseguente aumento della familiarità con testi – soprattutto scritti – di altre lingue, hanno fatto sì che si preferisca mantenere la forma di partenza piuttosto che assimilarla, come avveniva normalmente in passato.
Fasi e ...
Leggi Tutto
Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] ˈvia sːi ˈsasːi] «butta via codesti sassi», ancora prevalente a Rieti, si preferisce [ˈjɛtːa sːi ˈsasːi] «getta codesti sassi» (Nemi, in provincia cura di) (1999), Roma e il suo territorio. Lingua, dialetto e società. Atti del Colloquio (Roma, 3- ...
Leggi Tutto
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...