Disciplina linguistica che studia la storia delle parole, risalendo fino al punto della storia o della preistoria di un vocabolo ( etimo) in cui esso risulta appartenente a una famiglia di altri vocaboli. [...] a risultati piuttosto arbitrari. Fra i Romani, l’indirizzo stoico e quello filologico dei grammatici alessandrini si trovarono in parte conciliati nel De lingua latina di Varrone. In genere, i Romani (Verrio Flacco, dell’età di Augusto), come i ...
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Saggista e semiologo (Cherbourg 1915 - Parigi 1980). Figura fondamentale nel panorama culturale francese del dopoguerra, le sue teorie sul linguaggio e la significazione non solo sono state un costante [...] letteraria. La critica letteraria è per B. una scienza che si avvale di altre scienze, tra cui la linguistica strutturale, la zéro de l'écriture (1953), in cui distinguendo "scrittura", "lingua" e "stile" studiava l'incidenza del "parlato" nella ...
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Giornalista e scrittore (Firenze 1826 - ivi 1890), noto soprattutto con lo pseudonimo di Collodi (dal borgo presso Pescia dove era nata sua madre). Autore di diversi libri per l'infanzia, il suo capolavoro [...] : storia di un burattino: per la vivezza della lingua, la scorrevolezza dello stile e l'umanità dei personaggi Firenze, 1857, incompiuto) e scrisse diverse commedie. Già maturo si diede alla letteratura per l'infanzia, traducendo le fiabe di Ch ...
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Uno dei gruppi etnici e linguistici in cui si dividono i semiti, di cui erano considerati progenitori eponimi il quinto figlio di Sem e il figlio di Camuel e nipote di Nachor fratello di Abramo, ambedue [...] menzioni degli A. risalgono all’inizio del 2° millennio a.C e si intensificano nel 12° sec. a.C., quando gli A. della steppa O e in Assiria e Babilonia a E, diffondendovi la loro lingua e la loro civiltà. In Siria fondarono alcuni piccoli Stati, tra ...
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Disturbo del linguaggio, diverso dai vari tipi di mutismo e indipendente da disturbi dell’apparato fonatorio o dell’organo uditivo: consiste nella perdita della capacità di esprimere ( a. motoria, detta [...] caso, il malato comprende quanto gli viene detto e, se richiesto, si esprime a gesti, ma non sa formulare in parole il proprio pensiero. linguaggio altrui, che appare come se fosse espresso in lingua ignota.
Le a. sono dovute a lesioni anatomiche di ...
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Filosofo, critico e sociologo tedesco (Berlino 1892 - Port Bou, Spagna, 1940). Studiò a Berlino, Friburgo e Monaco, laureandosi in filosofia a Berna (1919). Si accostò quindi al marxismo di G. Lukács e [...] G. Lukács e B. Brecht - la riflessione di B. si è sviluppata attorno al problema del linguaggio, aspetto decisivo tanto dell' interpretazione basata sul concetto di un'unica e divina lingua originaria, scaduta nel corso del tempo a insieme di ...
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Scrittrice ungherese (Csikvánd, presso Kőszeg, 1935 - Neuchâtel 2011), naturalizzata svizzera. Espatriata in Austria nel 1956, dopo la repressione dei moti di Budapest e l’invasione dell’Armata Rossa, [...] una prosa secca e tagliente che utilizza esclusivamente la lingua francese, appresa a fatica e adottata quasi come ultimo Hier (1995; trad. it. 1997), cui il regista S. Soldini si è ispirato per il film Brucio nel vento (2002); L'analphabète. Récit ...
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Filosofo italiano (n. Casteldidone, Cremona, 1828 - m. suicida a Mantova nel 1920). Sacerdote, nel 1871 smise l'abito talare e dal 1881 al 1920 insegnò storia della filosofia all'univ. di Padova, divenendo [...] quella psichica sono aspetti di un'unica realtà oggettiva, che si evolve dall'indistinto al distinto. Tra le opere, La morale . di Padova, coprendo anche per alcuni anni gl'incarichi di lingua e letteratura tedesca (1885-86) e di pedagogia (1888-91 ...
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Letterato (Firenze 1493 - Prato 1543). Fu rappresentante tipico del ceto medio del Rinascimento, gareggiante con l'aristocratico nell'amore del bello e nel pieno godimento della vita. Sue opere principali [...] a Roma dell'ordine. Dalla Curia si allontanò alla morte di Leone X; nel 1526 si fece dispensare dai voti monastici dando la sua attività nel 1524 con uno scritto sulla lingua (Discacciamento delle nuove lettere aggiunte), nel quale apertamente ...
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Condizione di chi è incapace di leggere e scrivere. La sua maggiore o minore diffusione è rilevabile statisticamente, ma non facilmente comparabile da paese a paese data la mancanza di unicità di criteri [...] del Terzo Mondo, la lotta contro l’a. si presenta particolarmente difficile, poiché alle condizioni di sottosviluppo culturale, si aggiunge spesso la questione di quale lingua (o lingue) adottare come ufficiale e diffondere.
Nei paesi più sviluppati ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...