Antico centro urbano dell’età del Bronzo, situato nella Siria del Nord, sul luogo oggi denominato Tell Mardīkh.
Nel 24° sec. a.C. E. fu la maggiore città della Siria interna. Al periodo tra il 2350 e [...] reali: documenti cuneiformi che hanno rivelato un’antichissima lingua semitica, l’ eblaita. I testi degli archivi una grave crisi (2300-2000 a.C.), ma un secondo grande periodo di fioritura si ebbe tra il 2000 e il 1600 a.C. In questi secoli E. fu ...
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Sistema linguistico di ambito geografico o culturale per lo più limitato, che non ha raggiunto o che ha perduto autonomia e prestigio di fronte agli altri sistemi con i quali costituisce geneticamente [...] ora costituiscono un gruppo a parte, grazie al formarsi di una lingua nederlandese-fiamminga. Oggi la distinzione tra lingua (nazionale) e d., a livello sociolinguistico, si fonda soprattutto sull’uso amministrativo (ufficiale), che caratterizza la ...
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Letterato (Asciano, Siena, forse 1492 - Roma 1556). Autore di opere di critica, di storia e di filologia - alcune delle quali perdute - e anche di liriche, tra le quali non privi di valore i suoi sonetti [...] versi, una visione di paesaggio campestre, si segnalò per aver per primo riformato l'ortografia italiana nel dialogo Il Polito (1525); ne Il Cesano (1555) sostenne la tesi della toscanità della lingua. Dal desiderio di mostrare la maturità letteraria ...
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Scrittore italiano (Monterotondo, Massa Marittima, 1843 - Empoli 1921), noto anche con lo pseudonimo anagrammatico di Neri Tanfucio. Raggiunse notevole felicità espressiva nelle novelle e nei bozzetti [...] ai quali più tardi ne fece seguire altri in dialetto e in lingua: in Poesie, 1920), che ritraggono figure e scene del contado aria aperta (1897), dove aspetti e vicende della realtà minuta si inquadrano in un paesaggio toscano reso con la vivezza e ...
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Libro sacro dell’islam, costituito dall’insieme delle rivelazioni ricevute da Maometto, in lingua araba, per bandire la sua nuova religione e dare assetto alla società dei fedeli. Inizialmente affidate [...] informano la vita dei musulmani. È imparato integralmente a memoria dai credenti, insegnato e studiato in apposite scuole dove si apprende la scienza del taǵwīd, ovvero recitazione salmodiata.
La prima traduzione del C. in Occidente fu quella latina ...
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Letterato (Civitanova Marche 1507 - Roma 1566). Dapprima precettore a Firenze (1525-29), dove frequentò B. Varchi, fu poi (1529-43) segretario di monsignor Giovanni Gaddi a Roma, dove ebbe priorato, badia, [...] e Piacenza, fu messo a capo dell'amministrazione della giustizia; si salvò a stento quando il duca fu ucciso (1547). Fu di collera accompagnato da maligne insinuazioni, sebbene in fatto di lingua e di arte non vi manchino idee buone e arguzia. ...
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Letterato e teologo spagnolo (n. Cuenca poco prima del 1500 - m. Napoli 1542), fratello di Alfonso; ha importanza soprattutto per la sua attività di riformatore religioso in Italia. Abbandonò [...] Romani, alla I ai Corinti, all'Evangelio di San Matteo. Importante è anche lo scritto di lingua e letteratura Diálogo de la lengua (1533). Della sua lezione si nutrì Vittoria Colonna e, per il suo tramite, Michelangelo, tutti tesi a "comprendere la ...
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Ignoto poeta, cui è attribuito il contrasto in 160 settenarî Rosa fresca aulentissima (composto tra il 1231 e il 1250), dialogo realistico, sicuramente un mimo, tra l'amante che incalza e la donna, che, [...] . Miceli "Michele"); l'ipotesi Ciullo è ormai scartata. Non si sa neppure con certezza se sia da leggere "d'Alcamo" che l'autore fosse siciliano; e siciliana è da considerarsi la lingua del contrasto che Dante stesso, nel De vulgari eloquentia (I, ...
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Filologo (Cerignola 1860 - Milano 1935); dal 1906 prof. di letterature romanze a Palermo, e dal 1916 al 1932 a Milano; infine, in quest'ultima, di letteratura italiana dal 1932 alla morte. Opere maggiori: [...] riassuntiva dell'enorme lavoro critico su Dante, non senza contributi personali; e il Vocabolario della lingua italiana (1922, e successive edizioni accresciute). Si occupò anche del Cid, di alcuni trovatori provenzali, dell'Orlando furioso, ecc. ...
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La grande religione monoteistica fondata in Arabia nel 7° sec. da Maometto e, collettivamente, il sistema sociale, culturale e politico che ne assume i principi.
L’i. è l’ultima delle grandi religioni [...] sono tutti uguali, senza distinzione di razza e di lingua, e che un infedele non può avere autorità su un e coperta da nove cupole, la moschea di Nīrīz (Fars, dal 973) si presenta come un grande īwān, la pianta della moschea di Hazāra (presso Bukhara ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...