SARDEGNA (A. T., 29 bis)
Roberto ALMAGIA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gioacchino SERA
Antonio TARAMELLI
Arnaldo MOMIGLIANO
Raffaele CIASCA
Gino BOTTIGLIONI
Raffa GARZIA
Gavino GABRIEL
Enrico [...] Il dialetto catalano d'Alghero, ibid., IX, pp. 261-364; id., Il sardo e il còrso in una nuova classificazione delle lingueromanze, ibid., XVI, pp. 491-516; id., L'antico campidanese dei secoli XI-XIII, secondo le antiche carte volgari dell'archivio ...
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URSS (XXXIV, p. 816; App. I, p. 1098; II, 11, p. 1065; III, 11, p. 1043)
Domenico Ruocco
Rita Di Leo
Domenico Caccamo
Cesare G. De Michelis
Sergio Rinaldi Tufi
Xenia Muratova
La trasformazione di [...] (1963) e Ciklon ("Il tifone", 1970). Interessanti sono anche i romanzi di M. Stel'mach (nato nel 1912), di N. Rybak ( App. II, 11, p. 215).
In Estonia (paese di lingua ugro-finnica) la letteratura più recente ha ripreso e sviluppato le tradizioní ...
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SVIZZERA
Claudio Cerreti
Livio Tornetta
Hartmut Ullrich
Giovanni Busino
Giulia Baratta
Walter Schönenberger
Piero Spagnesi
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XXXIII, p. 73; App. I, p. 1041; II, [...] amato, sono il filo rosso che lega tutti i romanzi di Chessex. L'analisi psicologica e realistica, l . D'Alessandro (1911-1959) e R. Gerber (n. 1908), ma anche per alcuni di lingua tedesca, come E. Staempfli (n. 1908), P. Mieg (n. 1906), H. Pfister ( ...
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. Letteratura. - È la più antica forma metrica della lirica d'arte nella letteratura italiana e la più alta, vulgarium poematum supremum, come dice Dante, che primo espose le leggi che regolano la sua [...] da Barberino, De variis inveniendi et rimandi modis, in Giornale di filologia romanza, IV, p. 78; F. D'Ovidio, La metrica della sopra un testo profano quanto sopra uno sacro, sia nella lingua nazionale, sia nella latina. Tali furono, per esempio, ...
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Nato ad Arezzo nel 1492, di umili ma non ignobili natali, lasciò adolescente la città nativa per Perugia, ove s'avviò, pare, alla pittura, mentre si dirozzava l'animo nell'amore della poesia, senza per [...] protettore; per un po' riuscì a tenere a freno la pungente lingua, poi riprese a mordere, buscandosi nuovi nemici: fra questi il datario intorno ad esso v. A. Luzio, nel Giornale di filologia romanza, III, 1880, p. 68 segg.). Scrittore ascetico, per ...
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Filologo e letterato, nato a Campobasso il 5 dicembre 1849, morto a Napoli il 24 novembre 1925. Si laureò a Pisa nel 1870; dal 1870 al 1875 insegnò lettere latine e greche nei licei di Bologna e di Milano; [...] Ascoli. A questi primi lavori seguirono nel campo della linguistica romanza, una descrizione fonetica del suo dialetto nativo (Arch. glott. insieme con W. Meyer-Lübke una Grammatica storica della lingua e dei dialetti italiani (ediz. ital., Milano ...
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Filologo, nato a Modena il 26 agosto 1878, ha insegnato a Friburgo (1905-1921) e a Torino (1921-1928), ed è ora professore all'università di Roma. La sua produzione, abbondante e varia, abbraccia quasi [...] ); la dialettologia italiana (L'elemento germanico nella lingua italiana, Genova 1914; L'Italia dialetiale, Milano dare un fondamento filosofico idealistico (Programma di filologia romanza come scienza idealistica, Ginevra 1923; Linguistica ed ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] ci si chiede giustamente per il ladino (v.), se veramente al sardo non convenga fare un posto a sé fra le altre lingueromanze. Il concorrere di certi fenomeni preziosi e illustri, come la conservazione di ĭ e ŭ e quella delle velari dinanzi a vocale ...
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Per quanto perdesse il suo nome nel diventare, come Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale dell'Impero d'Oriente, Bisanzio ebbe la sorte di essere ancora ricordata quando si volle designare l'arte, la [...] dal sec. II a. C., fusi in un crogiuolo unico; se l'unica lingua di cultura e per lo più d'uso rimase per molti secoli la greca, orientale che corrisponde in qualche modo alle nostre letterature romanze e germaniche del Medioevo. Ma, a differenza che ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] antico alto tedesco esisteva già, aveva bisogno di educazione, non di formazione; precedette perciò, anche letterariamente, le lingueromanze, che cominciano a manifestarsi nettamente solo nel sec. VII e VIII, e la loro espressione scritta, ancor più ...
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romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. – 1. In letteratura, componimento...
romanzamento s. m. 1. Narrazione in forma di romanzo di argomenti o testi propri di altri generi di scrittura. | Per estensione, con connotazione negativa, trattamento romanzato o romanzesco di determinati eventi o concetti. 2. Trasposizione...