Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] la documentazione gergale è il Nuovo modo de intendere la lingua zerga, compilato probabilmente nel 1531 (anche se l’edizione Valle di Locana (o Valle dell’Orco), di parlata franco-provenzale; il tarùsc degli ombrellai (dette lusciàt) di Gignese e ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] in italiano: i primi due (geenna e mammona) rimasero estranei alla lingua comune; amen è entrato nell’uso; Pasqua è il nome di della lingua.
Nell’Italia settentrionale, nel Duecento, epoca in cui circolava la letteratura profana provenzale negli ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...]
La metrica italiana, come in genere la metrica delle lingue che non riconoscono l’opposizione di quantità vocalica (lunghe e è rima perfettamente non soltanto con sé stessa (come nella metrica provenzale) ma anche con é, e ò rima con sé stessa ma ...
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L’espressione legislazione linguistica fa riferimento all’insieme dei provvedimenti di legge e delle disposizioni aventi rilevanza giuridica che lo Stato e gli altri soggetti pubblici a livello sovranazionale, [...] 2 individua analiticamente le varietà ammesse a tutela («la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] tutta la tensione dialettica e la variatio dei registri intrinseca alla lingua del Canzoniere: così lo stile è dolce (v. 3), iamo.
All’imitazione congiunta di latino, siciliano e provenzale, di contro all’uso fiorentino, andrà attribuita la ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] risalgono alcuni componimenti di genere amoroso nella tradizione della lirica provenzale, provenienti per lo più da Cividale (R. Pellegrini /1996: «Norme per la tutela e la promozione della lingua e della cultura friulane». L’intento non è solo quello ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] alla grafia Istitvto della Enciclopedia Italiana).
Come l’italiano, sono trascritte in alfabeto latino le altre lingue neolatine (francese, provenzale, spagnolo, catalano, portoghese e rumeno, per il quale l’alfabeto latino è adottato dal tardo XVIII ...
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Sul versante italiano, la comunità alloglotta francoprovenzale interessa tre regioni, la Valle d’Aosta e il Piemonte, provincia di Torino (cfr. fig. 1), e la Puglia (due comuni in provincia di Foggia), [...] un francese molto arcaico e primitivo, che si è separato dalla lingua d’oïl verso la fine dell’epoca merovingia o l’inizio in -a toniche. Si possono anche notare influssi provenzali nell’area francoprovenzale meridionale limitrofa all’area occitana. ...
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Il termine interferenza si riferisce all’azione di un sistema linguistico su un altro e agli effetti provocati dal contatto tra lingue, e si usa in una duplice accezione: per indicare i ➔ prestiti di elementi [...] camerlengo; bugiardo, codardo); -agno e -ore, di origine provenzale (grifagno, olivagno; bellore, dolzore); -iere (con la incontrate dall’apprendente alle prese con lo studio di una lingua straniera. In tale quadro le difficoltà sono dipendenti in ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] un’impresa non soltanto descrittiva ma anche di didattica della lingua nazionale a partire dai dialetti (cfr. Monaci 1918 e . 1-556.
Ascoli, Graziadio Isaia (1878), Schizzi franco-provenzali, «Archivio glottologico italiano» 3, pp. 61-120.
Biondelli ...
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