Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] dell’impero asburgico con una minoranza a lungo egemone di lingua tedesca costituita a sua volta in buona parte da Fra norma e invenzione: lo stile nominale, «Studi di grammatica italiana» 1, pp. 271-315.
Scarano, Antonietta (2004), Enunciati ...
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La compresenza di più lingue negli usi dei parlanti dà luogo a una situazione di contatto linguistico. Una definizione classica di contatto linguistico si trova nell’opera di Uriel Weinreich che ha aperto [...] livello lessicale: in Stammerjohann (2008) sono catalogate alcune migliaia di parole italiane passate nel corso dei secoli in francese, inglese o tedesco, o anche in tutt’e tre queste lingue (come, oltre ai noti ciao, mafia, pizza, e a molti termini ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] plur. masch. [grand] femm. [ˈgrande]), e, come in molti dialetti italiani, si mantiene nel numero «due» (masch. [duj], femm. [ˈdue - Bari, Laterza.
Villata, Bruno (1997), La lingua piemontese. Fonologia, morfologia, sintassi, formazione delle parole, ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] di D.M. M. al Vocabolario aretino di Francesco Redi, in Lingua nostra, LI (1990), 1, pp. 15-18; M. Sessa, La Crusca e le crusche. Il vocabolario e la lessicografia italiana del Sette-Ottocento, Firenze 1991, pp. 36-40; G. Nencioni, Spigolature ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] e al luogo. È noto, per es., come in alcune regioni italiane, quali la Toscana o il Veneto, la bestemmia, spesso svuotata di audaci in certi contesti: parlando a tavola, o anche nella lingua della pubblicità, è più frequente sentir dire fare pipì e ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] diffuse non solo nell’area sarda, ma anche in altre aree italiane (➔ che polivalente; ➔ relative, frasi).
La polivalenza della preposizione «crepato» sono dialettismi ormai entrati nella lingua dei giovani e utilizzati anche nella scrittura, ...
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L’area abitata dagli slavi alpini, un tempo più estesa verso ovest, è attualmente ristretta alla fascia di confine con la Slovenia, nella parte orientale del Friuli-Venezia Giulia (fig. 1). La colonizzazione [...] precisione, fino al 1866, il friulano era l’unica lingua in contatto con i dialetti sloveni del Friuli. Il del maschile o del femminile a seconda del genere della corrispondente parola italiana: per es., nomin. plur. jabulke (< jabulku «mela ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] (2001), Dizionario di sigle, abbreviazioni e simboli, Bologna, Zanichelli.
Serianni, Luca (19912), Grammatica Italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET (1a ed. 1989).
Serianni, Luca (1997), Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] Firenze, Accademia della Crusca.
Bertinetto, Pier Marco (2003), Tempi verbali e narrativa italiana dell’Otto-Novecento. Quattro esercizi di stilistica della lingua, Alessandria, Edizioni dell’Orso.
Bertinetto, Pier Marco & Squartini, Mario (1996 ...
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L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) [...] et. al. 2008: 511).
Un’ulteriore svolta nella definizione concettuale e nell’assetto linguistico-stilistico della lingua dell’economia e della finanza italiana si registra tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento in tre opere (L’alitinonfo ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
italianismo
s. m. [der. di italiano]. – 1. Voce lessicale, locuzione o costruzione sintattica propria della lingua italiana, in quanto sia introdotta in altra lingua, o in un dialetto. 2. non com. a. Modo di pensare o di agire proprio degli...