Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio la t. aveva, approssimativamente, la forma di una croce di s. Andrea; ma già nell’alfabeto greco questa si raddrizzò e il [...] sorda ‹t›, che si articola come la corrispondente sonora ‹d›, appoggiando la punta della lingua contro il margine degli incisivi superiori. La t italiana è quindi, propriamente, una consonante postdentale, a differenza di altre varietà di t che ...
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Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] , all’opposto, si pronuncia doppia l’r iniziale di parola (per es. la rivista ‹la rrivìsta›), come nelle lingue iberiche. L’r italiana è in ogni posizione la regolare continuazione dell’r latina (per es. correre, lat. currere; rompere, lat. rumpere ...
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Dodicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
In italiano, come nelle altre lingue la m rappresenta, la nasale bilabiale: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come [...] dell’altro di essi e non per questo meno riconoscibile. La m italiana è in tutte le posizioni la diretta continuatrice della m latina: così e la tendenza si riflette in varie oscillazioni della lingua scritta (triumviro o triunviro). Nel caso della ...
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Tredicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma maiuscola (N) è simile a quella già posseduta dall’alfabeto fenicio. La forma minuscola deriva da quella della minuscola antica romana e [...] , il suono ordinario dell’italiano e di quasi tutte le altre lingue, salvo davanti a consonante; una n palatoalveolare, come in italiano passaggio dell’aria attraverso la cavità nasale.
La n italiana è in generale la continuazione della n latina, in ...
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In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta di uno o più fonemi in fine di parola.
In grammatica italiana, caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti [...] facoltativo (per es., siam partiti, son poveri, han fatto), e si trova applicato più spesso nella lingua antica che in quella di oggi, più spesso nella lingua parlata che in quella scritta. Il t. in consonante non è mai segnato con l’apostrofo, salvo ...
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In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua, e l’insieme delle norme che lo regolano.
Teoricamente l’o. di una lingua [...] di riforma ortografica fatti per ciascuna delle maggiori lingue di cultura: riforme totali non hanno avuto fortuna interessati (Brasile e Portogallo, Belgio e Paesi Bassi).
L’o. italiana, dopo un periodo d’assestamento durato dalla fine del 15° sec ...
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Botanica
È detto ovario m. l’ovario quando sta in fondo alla coppa del ricettacolo fiorale, senza aderire alle pareti di questa; si ha nei fiori perigini.
Linguistica
Diatesi o forma verbale considerata, [...] dato dagli antichi grammatici (gr. μέσα στοιχεῖα) alle consonanti occlusive sonore β, γ, δ della lingua greca. Consonanti di grado m. Nella fonologia italiana, le consonanti che si trovino in una posizione in cui non è ammessa una distinzione tra ...
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Filologo classico e studioso della cultura ottocentesca italiano (Parma 1923 - Firenze 2000), figlio di Sebastiano senior. Profondo conoscitore della storia della filologia classica, oltre che della linguistica, [...] Pasquali, del quale raccolse i contributi all'Enciclopedia italiana (Rapsodia sul classico, 1986), riguardo alla , 2a ed. 1980); Contributi di filologia e di storia della lingua latina (1978); Per la storia della filologia virgiliana antica (1986); ...
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Le lingue e i dialetti che si sono svolti da un comune fondamentale strato latino nelle regioni più profondamente latinizzate e in cui la latinità non fu sopraffatta (come invece avvenne nella Rezia settentrionale, [...] più che linguistici, dato che il punto di partenza è la lingua letteraria e l’unità culturale e nazionale; e anche l’ampliamento dialetti: francese, franco-provenzale e provenzale; area italiana, con i gruppi italiano centro-meridionale, sardo, ...
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Denominazione (propriamente «appartenente alla tribù di Giuda») con cui sono stati indicati gli Ebrei rimasti in Palestina dopo la distruzione del regno d’Israele (722 a.C.), quando l’intero popolo ebraico [...] mediante la circoncisione.
Si dice giudeo-italiana la lingua degli Ebrei italiani, mista di elementi italiani ed ebraici, di origine altomedievale. Secondo l’ipotesi prevalente, una lingua giudeo-italiana unitaria e documentata sul piano letterario ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
italianismo
s. m. [der. di italiano]. – 1. Voce lessicale, locuzione o costruzione sintattica propria della lingua italiana, in quanto sia introdotta in altra lingua, o in un dialetto. 2. non com. a. Modo di pensare o di agire proprio degli...