Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] mostrano esse stesse aspetti convenzionali. Infatti, ogni lingua usa parole onomatopeiche diverse per lo stesso referente Morfologia. Atti del V incontro italo-austriaco della Società di Linguistica Italiana (Bergamo, 2-4 ottobre 1989), a cura di M. ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] dell’impero asburgico con una minoranza a lungo egemone di lingua tedesca costituita a sua volta in buona parte da Fra norma e invenzione: lo stile nominale, «Studi di grammatica italiana» 1, pp. 271-315.
Scarano, Antonietta (2004), Enunciati ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] (2001), Dizionario di sigle, abbreviazioni e simboli, Bologna, Zanichelli.
Serianni, Luca (19912), Grammatica Italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET (1a ed. 1989).
Serianni, Luca (1997), Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] Firenze, Accademia della Crusca.
Bertinetto, Pier Marco (2003), Tempi verbali e narrativa italiana dell’Otto-Novecento. Quattro esercizi di stilistica della lingua, Alessandria, Edizioni dell’Orso.
Bertinetto, Pier Marco & Squartini, Mario (1996 ...
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Il presente è un tempo della ➔ coniugazione verbale il cui significato non si limita, come suggerisce il termine, a esprimere contemporaneità rispetto al momento dell’enunciazione, ma può anche denotare [...] ) (2010), Grammatica dell’italiano antico, Bologna, il Mulino, 2 voll.
Serianni, Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET.
Sorella, Antonio ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] particolare nelle forme proprie delle nuove tecnologie (➔ posta elettronica, lingua della), per es., nelle chat o nelle e-mail Bazzanella, Carla (1995), I segnali discorsivi, in Grande grammatica italiana di consultazione, a cura di L. Renzi, G. Salvi ...
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L’elisione (dal lat. elisio «atto di rompere») consiste nella cancellazione di una vocale atona in fine di parola, quando questa sia seguita da una parola iniziante per vocale. Il fenomeno ha luogo quindi [...] è usato di frequente nella metrica poetica (➔ metrica e lingua). Un verso come il dantesco mi ritrovai per una selva la traduzione grafica di questa pronuncia è sentita come desueta): gl’italiani, gl’indigeni, degl’indigeni, ma gli animi, gli ebrei, ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] i bastimenti
(5) ho sentito suonare la nostra canzone
La costruzione causativa – una delle più tipiche della ➔ sintassi italiana (➔ lingue romanze e italiano) – svolge alcune funzioni specifiche:
(a) mette in scena due agenti: il primo è il soggetto ...
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La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non [...] 5 ottobre 2002), a cura di P. D’Achille, Firenze, Cesati, 2 voll., vol. 1º, pp. 161-174.
Serianni, Luca (1989), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET. ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] 1999). Il contrario si verifica per [u].
Nelle lingue del mondo, sono di solito le vocali chiuse a Franco E. et al. (1978), Some acoustic characteristics of the Italian vowels, «Journal of Italian linguistics» 3, 1, pp. 87-96.
Ladefoged, Peter & ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
italianismo
s. m. [der. di italiano]. – 1. Voce lessicale, locuzione o costruzione sintattica propria della lingua italiana, in quanto sia introdotta in altra lingua, o in un dialetto. 2. non com. a. Modo di pensare o di agire proprio degli...