Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel [...] Vigny, P. Mérimée, V. Hugo, A. Dumas) e italiani: in Italia la presenza di A. Manzoni stabilisce uno dei Stevenson, R. Kip;ling, J. Conrad. La letteratura americana di lingua inglese risente gli influssi europei alle soglie dell’Ottocento, con W. ...
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Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze [...] villa Cargnacco, in quello che poi chiamerà il "Vittoriale degli Italiani", sul Lago di Garda, fu colto alla sprovvista dal colpo sentimentali, e punta sulla suggestione d'una lingua manipolata senza sforzo evidente e sulla sconcertante prossimità ...
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Linguista italiano (Bozzolo 1845 - ivi 1882), prof. nell'Ist. di studî sup. di Firenze. Al Saggio sulla storia della lingua e dei dialetti d'Italia (1872) e alle Osservazioni sul vocalismo italiano (1875) [...] seguirono le due opere principali: Studi di etimologia italiana e romanza (1878) e Le origini della lingua poetica italiana (1880). ...
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Poeta dialettale (Roma 1858 - ivi 1940). Fra i più significativi esponenti dei «XXV della Campagna Romana», P. dal 1930 fece parte dell'Accademia d'Italia. A consacrare definitivamente la sua fama di poeta [...] collane di sonetti al livello della migliore poesia dialettale italiana.
Vita e opere
Si fece dapprima conoscere come recitare in pubblico i propri versi). Egli scrisse anche poesie in lingua: bozzetti, diari di viaggio, ecc., ricchi di tipi, scene ...
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Scrittore italiano (Sagno, Canton Ticino, 1871 - Lugano 1973); fece gli studî universitarî (laureandosi in giurisprudenza) in Italia, dove ha anche pubblicato quasi tutti i suoi libri; per molti anni fu [...] professore di lingua e letteratura italiana nel liceo di Lugano. La sua vena, un poco pascoliana, di trepido evocatore di motivi georgici, diede i frutti poeticamente più ricchi, meglio che nei versi (Calliope, 1907; Consolazioni, 1921; La stellata ...
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Nederlandese, letteratura
Fulvio Ferrari
Gli ultimi anni del 20° sec. e i primi del 21° corrispondono a una fase di forte dinamismo nella letteratura di lingua nederlandese: non solo, infatti, si è [...] 1997, Tra coltello e gola) e il romanzo di ambientazione italiana Malocchio (2003). Lo scrittore, sceneggiatore e regista L. de Paesi Bassi nel 1988, che ha debuttato come autore di lingua nederlandese con la raccolta di racconti De adelaars (1993, Le ...
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Nacque in Reggio d'Emilia, forse lo stesso giorno che fu battezzato, 8 settembre 1474. Un ramo della sua stirpe, ch'"ebbe l'antiqua origine in Bologna", e il cognome da Riosto, piccolo borgo tra gli Appennini [...] tardi di coloro che lo preferivano a Virgilio; l'Estienne, citando il poema, si sforzava di dimostrare che la lingua francese non la cedeva all'italiana. Ma la voga continuava. Nel 1615 comparve una nuova traduzione del De Rosset; il La Fontaine, che ...
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MURATORI, Lodovico Antonio
Giulio Bertoni
Nato a Vignola il 21 ottobre 1672, morto a Modena il 23 gennaio 1750. Si potrebbe dire che il racconto della sua vita s'identifica con la sua bibliografia, [...] , che sono il primo trattato completo di storia italiana.
Distribuite in settantacinque dissertazioni, le Antiquitates sono un dalle indagini etimologiche alle investigazioni sull'origine della lingua, ecc.) il Muratori trovò maniera di prodigare ...
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La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] questa direzione che conviene volgere lo sguardo nei paesi di lingua inglese, se si vogliono cogliere i frutti di una ricerca costituito forse la novità più vivace e originale della f. italiana del dopoguerra, e ha impegnato tutti, dagl'idealisti ai ...
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Benché negli autografi si denomini Iohannes Boccaccius de Certaldo civis, o più semplicemente Iohannes de Certaldo (in volgare, Giovanni di Boccaccio da Certaldo) e poi, nell'opera De montibus e in una [...] più pregiato, quanto meglio riusciva ad emulare l'ampiezza, l'armonia e il decoro della lingua latina; ond'essi proclamarono il B. padre della prosa italiana, come Dante e il Petrarca erano stati i creatori della poesia, ed a lui solo guardarono ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
italianismo
s. m. [der. di italiano]. – 1. Voce lessicale, locuzione o costruzione sintattica propria della lingua italiana, in quanto sia introdotta in altra lingua, o in un dialetto. 2. non com. a. Modo di pensare o di agire proprio degli...