ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] in cui all'illustraziorie degli ampi confini della disciplina, alle lodi del sanscrito "primigenia ed incomparabile sorella delle lingue latina, greca, gotica, scandinavica, lituanica, paleo-slava e celtiche", all'ampio posto che sarebbe toccato nell ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] coarda [ˈko̯arda] «corda» (cfr. Mioni 2001: 98). In alcune lingue, come il nepalese, nello stile colloquiale una qualsiasi sequenza di vocali può la grammatica classica, sia latina che greca, riservava il termine dittongo esclusivamente alle ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] opere dantesche, e proseguendo coi ➔ cultismi (anche di matrice greca) di giuristi e teologi medievali, di umanisti, filosofi e (➔ cinema e lingua; ➔ Internet, lingua di; ➔ lingua e media; ➔ televisione e lingua; ➔ radio e lingua). Come effetto dell ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] (o limitazione):
(20) il loro [dei foni] numero varia da lingua a lingua, ma è comunque sempre ristretto rispetto al numero dei suoni producibili (p. , quelli meridionali estremi caratterizzano aree di influenza greca (p. 24)
(h) le relazioni ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] è venuto alla festa.
B. Toh!
Nella tradizione grammaticale greca l’interiezione non compare come parte autonoma del discorso: Dionisio spesso, tuttavia, interiezioni tipiche di una lingua non si riscontrano in altre anche storicamente vicine ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] il madrigale e addirittura la sestina. La ricerca di una lingua poetica più semplice è evidente nelle due raccolte successive (Elegie che domina il testo.
Le suggestioni esercitate dalla cultura greca sono alla base del progetto delle Laudi del cielo ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] nell’uso degli scrittori antitradizionalisti almeno fino al Dizionario della lingua italiana di ➔ Tommaseo (1865: I, 2, 1465 alla semplicità e alla colloquiale plasticità della sintassi greca che alla rigida architettura del tipo sintattico latino. ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] di un argomento nuovo.
I filosofi e i retori greci non mostrano tuttavia un’alta considerazione per i segni interpuntivi Etymologiae di Isidoro di Siviglia (VII sec.), il testo in lingua latina in cui la descrizione dell’interpunzione è più accurata. ...
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La compresenza di più lingue negli usi dei parlanti dà luogo a una situazione di contatto linguistico. Una definizione classica di contatto linguistico si trova nell’opera di Uriel Weinreich che ha aperto [...] ), sia verticale. È verticale il contatto interno con le diverse lingue di minoranza o parlate alloglotte, come quelle delle comunità greca (➔ greca, comunità), albanese (➔ albanese, comunità), provenzale (➔ francoprovenzale, comunità), ecc., e con ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] . Eppure, già nei più antichi testimoni di opere greche l’apostrofo è saltuariamente presente in alternanza con la apostrofo nei secoli di trapasso dal latino al volgare come lingua scritta. Di fronte alla congerie di abitudini presenti nei ...
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greco
grèco agg. e s. m. [dal lat. Graecus, gr. Γραικός] (pl. m. -ci; dei vini e dei vènti anche -chi). – 1. agg. Della Grecia, come regione geografica, comprendente all’incirca la parte meridionale della penisola balcanica, con le isole che...
grecita
grecità s. f. [der. di greco], letter. – 1. L’essere conforme all’uso della lingua greca: g. di un costrutto; pura, dubbia g. di una locuzione. 2. a. La lingua, la letteratura, e in senso più ampio la cultura e la civiltà greche, considerate...