CERRITO, Fanny (Francesca)
Alessandra Ascarelli
Nacque l'11 maggio 1817 a Napoli. Il padre Raffaele, secondo luogotenente di un reggimento di fanteria e veterano delle campagne napoleoniche, e la madre [...] stagione di carnevale-quaresima, che si inaugurò con L'ebrea di Toledo di A. Cortesi il 26 dicembre e I. Guest (1956), si doleva poco dopo con un affranto sonetto in lingua de La partenza della ballerina, probabilmente lo faceva non senza una nota d ...
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ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] non era nobile, ma neppure battezzato, essendo di discendenza ebrea. La critica è ormai sostanzialmente concorde nel riconoscere negli venerazione, e il fondatore di un insegnamento rigoroso della lingua greca. Tale posizione lo mise in contatto con ...
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DE ZERBI, Rocco
Lucia Strappini
Nacque a Reggio Calabria l'11 giugno 1843 da Domenico e da Rosa Cotronei. Il padre, Domenico, avvocato e giornalista dilettante, patriota, e il nonno Rocco, intendente [...] Napoli), la cui quarta edizione (ibid. 1881) porta il titolo L'ebrea; ancora del 1877 è Vistilia. Scene tiberiane (ibid.), da cui fu delle cose più astruse, con la conoscenza, di molte lingue e di molte letterature, gli piace che il pubblico grosso ...
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ELEONORA de Toledo (Alvarez de Toledo), duchessa di Firenze
Vanna Arrighi
Nacque in Spagna nel 1522 da don Pedro e da Maria Osorio Pimentel, marchesa di Villafranca.
La madre era l'ultima erede della [...] nuova vita e si esercitava alla comprensione della lingua italiana, cercando di leggere senza alcun aiuto le di G. O. Corazzini, Firenze 1900, p. 102; U. Cassuto, Gli ebrei a Firenze nell'età del Rinascimento, Firenze 1918, pp. 88 s.; G. Pieraccini ...
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Visconti, Luchino
Lino Miccichè
Regista cinematografico, teatrale e lirico, nato a Milano il 2 novembre 1903 e morto a Roma il 17 marzo 1976. Con la sua attività, intensa fino alla morte, comprendente [...] alla realtà che essi vivono. Ma non è solo questione di lingua, bensì anche di linguaggio filmico in senso specifico: da un ‒ che, come V., è stato antifascista, ha nascosto ebrei, ospitato partigiani e ora vive nel proprio appartamento-museo con ...
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PANZINI, Alfredo
Eleonora Cardinale
– Nacque a Senigallia il 31 dicembre 1863 da Emilio, medico condotto a Rimini, e da Filomena Santini. Ebbe un fratello, Ugo, mentre una sorella, Matilde, morì subito [...] dove ricoprì il ruolo di maggior esperto in materia di lingua, neologismi e forestierismi, grazie al lavoro da lui svolto il romanzo dall’argomento di grande attualità Viaggio con la giovane ebrea (Milano), e nel 1937Il bacio di Lesbia (Milano).
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Arnheim, Rudolf
Daniele Dottorini
Psicologo, teorico del cinema e critico dell'arte tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Berlino il 15 luglio 1904. Tra i maggiori rappresentanti della Gestaltpsychologie, [...] studi sul cinema e sull'immagine in genere. Di famiglia ebrea, figlio di un fabbricante di pianoforti, A. fin da ragazzo als Kunst (trad. it. 1960, sulla base della seconda edizione in lingua inglese, Film as art, 1957). L'anno successivo, dopo l' ...
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Polański, Roman
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico polacco, di famiglia ebrea, nato a Parigi il 18 agosto 1933. La sua produzione cinematografica appare dominata da ossessioni: la circolarità [...] accessibile solo durante la bassa marea attraverso una stretta lingua di terra (ancora il tema dell'isolamento claustrofobico). dai nazisti, attraverso la testimonianza di un giovane pianista ebreo in fuga.
Bibliografia
I. Butler, The cinema of ...
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Kafka, Franz
Antonella Gargano
Le allucinazioni della quotidianità
L’opera di Kafka è inseparabile da Praga, la «città degli strambi e dei visionari» in cui il grande scrittore del Novecento trascorse [...] , università e scuole, giornali) rigorosamente separate per lingua e nazionalità, un’altra presenza, quella ebraica, da un commerciante originario della provincia ceca e da una ebrea-tedesca, visse questa condizione di doppia estraneità: rispetto ai ...
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Mahler, Gustav
Luisa Curinga
Trionfo e crisi della sinfonia
Compositore e direttore d’orchesta austro-ungarico, Gustav Mahler visse tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, ponendosi [...] nel 1860 a Kalischt, in Boemia, in una modesta famiglia ebrea molto numerosa. La morte di cinque dei suoi fratelli e il Lieder e sinfonie. Il termine Lied, che nella nostra lingua corrisponde alle parole lirica, canzone, romanza, indica una ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...