Benjamin, Walter
Filosofo, critico e sociologo tedesco (Berlino 1892 - Port Bou, Spagna, 1940). Di famiglia ebrea, studiò a Berlino, Friburgo e Monaco, laureandosi in filosofia a Berna (1919). Si accostò [...] e letteraria. Egli è così pervenuto a una teoria dell’interpretazione basata sul concetto di un’unica e divina lingua originaria, scaduta nel corso del tempo a insieme di segni e a convenzionale strumento di comunicazione (Über Sprache überhaupt ...
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Filologo tedesco (Landsberg an der Warthe 1881 - Dresda 1960). Ebreo, convertito al protestantesimo nel 1912, è stato soldato nell’esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. Esperto di letteratura [...] di concentramento solo perché la moglie non era ebrea. K. è noto per aver scritto LTI - Notizbuch eines Philologen, dove LTI sta per Lingua Tertii Imperii, pubblicato nel 1947 (trad. it. LTI. La lingua del Terzo Reich. Taccuino di un filologo, 1998 ...
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RAZZA (fr. race; sp. raza; ted. Rasse, Stamm; ingl. breed, race)
Alessandro GHIGI
Gioacchino SERA
Renzo GIULIANI
Augusto BEGUINOT
complesso d'individui omogenei per i loro caratteri esteriori e [...] , ma un popolo ebreo; non esiste, errore più grave di tutti, una razza ariana (o meglio aria), ma esistono solo una civiltà e lingue ariane (sebbene, anche in questo caso, la parola abbia per i linguisti un significato più ristretto che "indoeuropeo ...
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PENTATEUCO (dal greco πέντε "cinque" e τεῦχος "utensile, astuccio")
Alberto Vaccari
Denominazione della prima parte della Bibbia, che nella versione greca detta dei LXX è divisa in cinque libri, designati [...] e morte di Giuseppe) 29 Elohim, 1 Jahvè; Esodo, I-II (gli Ebrei in Egitto) 8 Elohim, 0 Jahvè; III-IV (missione di Mosè) 10 Oltre queste sfumature di senso, l'uso vivo della lingua in certe frasi adopera costantemente un termine a esclusione dell ...
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SACRA RAPPRESENTAZIONE
Salvatore BATTAGLIA
Fernando LIUZZI
. È il termine italiano con cui si designa il teatro religioso del Medioevo, che si sviluppò più intensamente durante i secoli XIII-XVI, a [...] romanze, v. dramma liturgico. Quanto alla sacra rappresentazione in lingua volgare, fiorita in Italia soprattutto nel sec. XV, è ballo (cioè sull'aria delle ballate in endecasillabi); una vergine ebrea canta in su la lira; un tale dice così cantando ...
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YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] yiddish è significativamente assai tarda: con tale aggettivo s'indicavano negli Stati Uniti gli emigrati ebrei orientali e la loro strana lingua, mentre i filologi avevano usato generalmente l'espressione jüdisch-deutsch (judæo-german, judéo-allemand ...
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GRILLPARZER, Franz
Giovanni A. AIfero
Poeta tragico austriaco, nato a Vienna il 15 gennaio 1791, morto pure a Vienna il 21 gennaio 1872. Dopo un'adolescenza priva di luce, conobbe presto la sventura: [...] pochi giorni, tutto rapidità di azione, foga e fluidità di lingua e di verso, ebbe un grande successo, ma fu le due tragedie seguenti, nel quale l'amore sensuale per una bellissima ebrea stacca Alfonso di Spagna dalla moglie, lo smemora, né lo lascia ...
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GIOVANNI di Siviglia (Giovanni Ispano, Giovanni Ispalense, Giovanni de Luna)
Carlo Alfonso Nallino
Famoso traduttore di opere filosofiche, astronomiche e astrologiche dall'arabo in latino nella prima [...] metà del sec. XII a Toledo. D'origine ebrea, è detto talora, dal nome del padre, Giovanni Ibn Dāwūd (figlio di Davide), onde le di aritmetica posizionale, ed è rimasto poi nella lingua matematica moderna col significato di procedimento operativo di ...
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Le rappresentazioni della comunità
André Jean
Marc Loechel
Introduzione
Questo lavoro si propone di analizzare in che modo la città veneziana rappresentasse se stessa, ai propri occhi e agli occhi [...] quale messaggio culturale espresso per mezzo di una lingua volgare elevata al rango di strumento per una 1565, c. 13v.
147. E. Concina - U. Camerino - D. Calabi, La città degli Ebrei, pp. 38-39.
148. Girolamo Priuli, I diarii, in R.I.S.2, XXIV, 3 ...
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Arti marziali
Giorgio Barbieri
Definizione
La denominazione arti marziali comprende un ampio numero di discipline di combattimento e autodifesa, prevalentemente di origine orientale. Si ritiene, infatti, [...] dopo 3-4 mesi di pratica. La terminologia impiegata è espressa nella lingua del paese dove si pratica, a eccezione della savate, per la gruppo di atleti intenzionati a proteggere la comunità ebrea locale. A causa dei numerosi scontri affrontati, ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...