. Quel gruppo di tribù appartenente alla grande famiglia etnica semitica che nell'ultimo quarto del secondo millennio a. C. occupò la Palestina e si costituì in unità nazionale si diede dapprima il nome [...] parte della civiltà materiale dei Cananei, ma moltissime costumanze sociali e religiose, molte tradizioni e la stessa lingua furono fatte proprie dagli Ebrei. Fino a che punto la convivenza fra vincitori e vinti abbia condotto a una fusione intima e ...
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(fr. bible; sp. biblia; ted. Bibel; ingl. btble).
Sommario: Natura e carattere della Bibbia: Nome e divisione, autorità e ispirazione, p. 879; numero dei libri e canone, p. 882; ordine dei libri e carattere [...] entro la cerchia d'una sola nazione. Essa non comprende che poca parte di ciò che fu scritto nell'antica lingua degli Ebrei, né alla formazione del canone giudaico presiedette il criterio di raccogliere i tesori dell'avita letteratura.
Nemmeno si può ...
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Penisola posta nella parte sud-occidentale dell'Asia fra 34° 30′ e 12° 45′ lat. Nord e 32° 30′ e 60° long. Est. Come regione naturale, l'Arabia dovrebbe includere anche il Sinai, la Siria e parte della [...] per poi morire nel 1817 al Cairo. Abbastanza versato nella lingua araba e nella legge e nel costume islamico, le sue ad el-Makhlāf nel Naǵrān, dove fu accolto da una comunità ebrea. Nessun viaggiatore giunse sino a quel punto. Al ritorno percorse ...
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GERMANIA (XVI, p. 667; App. I, p. 650)
Elio MIGLIORINI
Luciano MIURIN
Hubert JEDIN
Amedeo TOSTI
Italo FALDI
Georg LILL
Bonaventura TECCHI
Gli ingrandimenti territoriali della Germania nazional-socialista. [...] (eseguito il 15 maggio 1939) ha contato 330.892 Ebrei, più 72.738 Ebrei misti di primo grado e 42.811 misti di secondo grado del 1925 meno di 1 milione si professò parlante una lingua straniera o bilingue. L'importanza economica di questi territorî è ...
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OTTOMANO, IMPERO
Ettore Rossi
. Stato turco musulmano durato dal 1300 circa al 1922. Il nome di "Impero Ottomano" è dell'uso europeo; i Turchi chiamavano il loro stato devlet-i ‛aliyyeh-i osmāniyyeh [...] Khurrem (Rosselana), favorita di Solimano il Magnifico, Nūr Bānū, un'ebrea, favorita di Selīm II e madre di Murād III, Ṣafiyyeh, forse . Di pochissime esistono traduzioni più o meno attendibili in lingue europee. Per le prime fonti si veda P. Wittek ...
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PRAGA (cèco Praha; ted. Prag: da práh "soglia", da mettere in rapporto con le piccole rapide della Moldava in corrispondenza dei banchi granitici)
Elio MIGLIORINI
Alzbeta BIRNBAUMOVA
Paul NETTL
Karel [...] l'uso da parte della maggioranza degli Israeliti della lingua cèca ha fatto diminuire sempre più l'importanza dei quattro città di Praga fu aggiunta come quinto quartiere anche la città ebrea, il ghetto, chiamato Josefov, fino allora città a sé. ...
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PAESI BASSI
Romano Gasperoni
Giannandrea Falchi
Francesca Socrate
Jeannette E. Koch
Giulia Baratta
Herman van Bergeijk
Manuel Roberto Guido
Nicola Balata
Angela Prudenzi
(v. olanda, XXV, p. [...] soprattutto un tipo di sperimentazione che privilegia l'uso della lingua come materia espressiva di per sé, che si riflette 1981), Kaplan (1986), storia d'amore e analisi dell'identità ebrea o De ruimte van Solokov ("Lo spazio di Solokov", 1993) −; ...
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. La storia dell'alchimia, secondo il Kopp, è la storia di un errore umano. Più che d'un errore s'avrebbe a dir d'una colpa se pensiamo a Dante che confina "nell'ultima bolgia delle diece" il condiscepolo [...] Mosè, ecc., e ad una Maria, dapprima chiamata semplicemente Maria l'Ebrea e poi, già alla fine del sec. III, identificata con l'omonima tali in quanto alla scrittura, ma arabi per lingua ed appartenenti ad età musulmana avanzata); così è impossibile ...
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Serie di dieci precetti, prevalentemente morali, dati da Dio a Mosè sulla vetta del monte Sinai, all'uscire dall'Egitto. Fatto proprio dal cristianesimo, il decalogo è divenuto il codice morale di gran [...] esplicite d'uno studio particolare del decalogo presso gli antichi Ebrei ci difettano: non solo le due tavole di pietra dei fanciulli o a quello dei fedeli. Un decalogo in lingua anglosassone viene premesso alle Leges del re Alfredo il Grande che ...
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Il cibarsi di carne umana. Gli scrittori antichi avevano già raccolto notizia di tale usanza fra alcuni popoli lontani: Erodoto (IV, 18, 106; VI, 26) per l'Asia interna, Strabone (XV, 710) per l'India, [...] dagli storici dell'antica Arabia; notissima è la storia della madre ebrea che si nutrì delle carni del proprio figlio (cfr. Dante, del cadavere dei nemici, specialmente del cervello e della lingua, credendo di assimilarsi in tal modo le virtù e le ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...