CASSUTO, Umberto (Moše Dāwîd)
J. Alberto Soggin
Nato a Firenze il 16 sett. 1883 da Gustavo e da Emesta Galletti, in una famiglia ebraica tradizionalista e intimamente legata alla comunità israelitica [...] israelitica, poi di vicerabbino; dal 1922 al 1925 ricoprì la carica di rabbino capo. Dal 1925 al 1933 fu professoredi lingua e letteratura ebraica presso l'università di Firenze (si dimise perciò dal rabbinato); nel 1933 ottenne la cattedra di ...
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Kafka, Franz
Antonella Gargano
Le allucinazioni della quotidianità
L’opera di Kafka è inseparabile da Praga, la «città degli strambi e dei visionari» in cui il grande scrittore del Novecento trascorse [...] che disponevano di istituzioni culturali (teatri, università e scuole, giornali) rigorosamente separate per lingua e nazionalità, un’altra presenza, quella ebraica, dava un carattere del tutto particolare alla capitale boema. Kafka, nato nel 1883 da ...
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Umanista tedesco (Pforzheim 1455 - Bad Liebenzell, Württemberg, 1522). Dotato di cultura poliedrica e di carattere equilibrato e più che altro disposto a una grande apertura verso le innovazioni nel campo [...] Orléans e Poitiers, occupandosi di diritto ma anche di lingue classiche. Accompagnò il duca Eberardo il Barbuto del Württemberg sveva; fu poi (1519-21) prof. di greco e di ebraico a Ingolstadt, quindi a Tubinga, dove continuò a insegnare fino alla ...
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Letterato e storico (Firenze 1495 - ivi 1555), figlio di Bernardo. Canonico di S. Lorenzo a Firenze (1515) e primo custode della Laurenziana; tra i primi ascritti all'accademia degli Umidi (1540), ebbe [...] "fiorentina" (De la lingua che si parla e scrive in Firenze, 1552), che nel Gello (1546) aveva sostenuto derivare dall'etrusca, e questa dall'ebraica e dall'aramaica. Ma è noto soprattutto per l'incompiuta Istoria dell'Europa (post., 1566), che ...
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Dottore ebreo (n. nel distretto di el-Fayyūm 882 d.C. - m. Sūrā, Babilonia, 942). Fu il maggiore dei gĕōnīm e il fondatore della filosofia ebraica medievale. A lui si deve da un lato l'affermazione dell'ebraismo [...] storici, cronologici, e soprattutto linguistici: sono tra questi ultimi i Kutub al-lugha ("Libri della lingua"), un lessico-rimario dell'ebraico e una monografia sugli hapax legomena dell'Antico Testamento. Infine, S. è autore di una traduzione ...
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Scrittore tunisino di lingua francese (Tunisi 1920 - Neuilly-sur-Seine 2020). Di triplice cultura (araba, ebraica, francese), ha preso parte alle lotte per l'indipendenza del Magreb. Trasferitosi in Francia, [...] ha promosso presso l'École pratique des hautes études la ricerca sulle letterature del Magreb, dirigendo, oltre a una Anthologie des littératures maghrébines (2 voll., 1964-69), i volumi Écrivains francophones ...
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Linguista italiano (n. Venezia 1935). Prof. di italiano all'Università di Reading dal 1975, fellow della British Academy, socio dell'Accademia della Crusca dal 1991, si è occupato di linguistica teorica, [...] , 1989). Insieme con A. L. Lepschy ha pubblicato La lingua italiana (1981). Ha curato anche una importante Storia della linguistica e dalla Mesopotamia alle tradizioni cinese, indiana, ebraica, araba, greco-latina, fino al pensiero linguistico ...
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Scrittore e poeta ebreo polacco (Zamość 1852 - Varsavia 1915). Considerato il padre della letteratura yiddish moderna, P. diede un notevole contributo anche alla letteratura ebraica, adattandovi differenti [...] del giusto", 1903), prima versione della pièce Di goldene keit ("La catena d'oro", 1909), composta da P. in lingua yiddish. Nell'ambito della prosa l'autore rielaborò in chiave romantica alcune tematiche mistiche dell'hasidismo. Molte delle sue opere ...
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Semitista (Leicester 1890 - Cheltenham 1969). Missionario della Società battista in Cina (1922-30), fu successivamente, al suo ritorno in Inghilterra, prof. a Cardiff (1930-34), a Bangor (1935-45) e infine [...] a Manchester, dove è stato dal 1949 prof. di lingua e letteratura ebraica. Ha studiato in una serie di opere l'Antico Testamento, apportando un contributo fecondo ed equilibrato. Tra le sue opere: The Aramaic of the Old Testament (1929); The ...
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Glottologo (Nagyszentmiklós, Banato, 1750 - Pest 1807); scolopio (1769-94), poi prete secolare, dal 1802 fu prof. di lingua e letteratura ungherese nell'univ. di Pest. Di grande importanza le sue Antiquitates [...] e linguistico al più antico documento della lingua ungherese, il cosiddetto "Discorso funebre". pubblicato postumo nel 1907), primo modello assoluto di grammatica storica di una lingua che precorre di alcuni anni il metodo che sarà stabilito poi da J ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.