CIASCA, Agostino
J. Alberto Soggin
Nato a Polignano a Mare (prov. di Bari) il 7 maggio del 1835, in una famiglia di modeste condizioni economiche, da Leonardo e da Olimpia Montanari, fu battezzato con [...] la laurea in lingue orientali, nel 1866 il C. fu chiamato alla cattedra di linguaebraica nel Collegio Urbano -apologeticum super constitutionem dogmaticam de Fide Catholica.
Scrittore di lingua araba presso la Biblioteca Vaticana dal 1876, nel 1879 ...
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BARTOLOCCI, Giulio
Giovanni Garbini
Nacque a Celleno (Viterbo) il 10 apr. 1613. Entrò nell'Ordine dei cisterciensi nel 1632, assumendo il nome di "Iulius a Sancta Anastasia". Si dedicò agli studi ebraici, [...] 1 e, ad esempio, quando sostiene l'origine tarda della vocalizzazione masoretica della Bibbia ebraica o quando rivendica l'antichità della linguaebraica rispetto all'aramaico, riportando quest'ultimo ad Abramo (che è chiamato "arameo" nella Bibbia ...
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Melantone, Filippo
(ted. Philipp Melanchthon, forma grecizzata di Schwartzerdt «nera terra»: gr; μέλαιυα χϑών) Umanista e teologo (Bretten, od. Land Baden-Württemberg, 1497 - Wittenberg, od. Land Sassonia-Anhalt, [...] , e a Tubinga nel 1514 il titolo di magister via moderna, orientata dal nominalismo, cui aderì. Conoscitore della linguaebraica, di matematica, fisica, astronomia, musica, fu editore dell’opera di Terenzio (1516) e autore di una grammatica greca ...
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Eber
Gian Roberto Sarolli
Patriarca, discendente da Sem, secondo Gen. 10, 21 (" De Sem quoque nati sunt, patre omnium filiorum Heber, fratre Iapeth maiore "); e ascendente di Cristo, come in Luc. 3, [...] dopo la confusione, perché arcanamente la usasse il Cristo (concetto provvidenziale della linguaebraica).
Oltre ai testi scritturali citati, e la ben nota sacralità delle tre lingue elette, l'ebrea, la greca e la latina - che sono del resto ...
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Sem
Giuseppe Mazzotta
Primogenito di Noè e fratello di Cam e Iafet, è con loro salvato nell'Arca (Gen. 5, 32). Capostipite dei Semiti, dai quali attraverso Heber avranno origine gli Ebrei, si rifiutò [...] alla costruzione della torre di Babele. Appunto per questo, assumerà la funzione privilegiata di nesso nella conservazione e continuità della linguaebraica.
Citandolo In VE I VII 8, nell'ambito della concezione tipologica della natura delle ...
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Filosofo (Dessau 1729 - Berlino 1786). Di famiglia israelita molto povera, si recò ancora ragazzo a Berlino; ivi, formatosi una vasta cultura filosofica e letteraria, divenne amico dei giovani illuministi [...] creatività artistica (Betrachtungen über die Quellen und die Verbindungen der schönen Kunste und Wissenschaften, 1757). Scrisse anche in linguaebraica, tra cui il commento a Maimonide Millōt ha-higāyyōh ("Termini logici", 1769), e il commento Bī᾿ūr ...
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Apostolo e autore del Vangelo che nelle edizioni della Bibbia precede sempre gli altri tre. Circa la personalità di M. abbiamo notizie molto scarse. Dal Nuovo Testamento si desume solo che egli aveva un [...] per quello logico. Già Papia di Gerapoli (verso la metà del sec. 2°) affermava che M. coordinò in linguaebraica i detti (λόγια) di Gesù. Parimenti appare confermata, da un'analisi intrinseca, l'affermazione tradizionale secondo cui l'apostolo ...
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Famiglia ebraica di origine spagnola, cui appartengono diversi filosofi ed esegeti. Yōsēf Ben Yiṣḥāq, vissuto a Narbona (m. ivi 1170 circa), scrisse una grammatica ebraica (Sēfer ha-zikkārōn "Libro del [...] ed esegetica del padre e del fratello, superandoli per doti di esposizione e di divulgazione. Il suo manuale di linguaebraica, Miklōl ("Opera completa"), diviso in grammatica e lessico (quest'ultimo noto come Sēfer ha-shorashīm "Libro delle radici ...
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Scrittore e drammaturgo israeliano (Włocławek 1920 - Tel Aviv 2016); nel 1926 emigrò in Palestina. La sua prosa è profondamente ispirata alla realtà israeliana. Tra le sue opere: la raccolta di racconti [...] romanzo Hedwā we-ănī ("Hedwa e io", 1964) e Fogelman (1987), in cui M. analizza il conflitto tra la letteratura in linguaebraica e quella in yiddish. In Bĕrē'shith ("In principio", 1962), M. rielabora in maniera originale il libro della Genesi. Si ...
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Dottore ebreo (Troyes 1040 - ivi 1105), detto Rashī dalle iniziali delle parole Rabbī Shĕlōmōh Yṣḥāqī, o, con adattamento italiano, Salomone Isaacide. Dopo aver studiato in Renania, fondò nella sua città [...] natale un'accademia, che fu cospicuo centro di studî ebraici. Svolse la maggiore attività nei campi dell'esegesi biblica e di quella un patrimonio linguistico prezioso, sia per la linguaebraica sia per quella francese antica. Scrisse inoltre ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.