TOBIA
Giuseppe Ricciotti
. Nome di uno dei libri deuterocanonici della Bibbia e di chi ne è protagonista.
I protagonisti, in realtà, sono due, padre e figlio. Essi nel testo latino della volgata hanno [...] , è già una prova che il racconto fu divulgatissimo. Certamente il suo testo originale era in una lingua semitica, ma non consta con sicurezza se in ebraico o in aramaico, sebbene questo secondo caso sembri più probabile.
Lo scopo del racconto è ...
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SINCRETISMO
Raffaele Pettazzoni
È vocabolo greco (συγκρητισμός), usato da Plutarco (De frat. am., 19) a significare il "coalizzarsi dei Cretesi" (mentre abitualmente sono in lotta fra loro) di fronte [...] , si ha anche un segno linguistico nella sopravvivenza della lingua sumera nell'uso sacrale e liturgico, accanto all'accado. agricole e sedentarie; né s'intende la storia della religione ebraica se non si tiene conto di questa duplicità dei suoi ...
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MOAB e MOABITI (ebraico Mō'āb; stele di Mesa M'B; i Settanta Μωάβ e Μωαβῖτις; Volgata Moab)
Giuseppe Ricciotti
Nome antico del territorio che si estende a oriente del Mar Morto, e del popolo che vi abitava; [...] dai varî nomi propri moabiti conservati nell'Antico Testamento, specialmente dal testo dell'iscrizione di Mesa, la cui lingua è vicinissima all'ebraico (v. mesa). Il dio principale dei Moabiti era Kemosh, noto anche dalla Bibbia; in suo onore si ...
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TAMMUZ
Giuseppe Furlani
. Forma ebraica, e passata nell'uso comune occidentale, del nome del dio babilonese e assiro Tamūz uno dei più cospicui tra gli dei minori del pantheon mesopotamico. Esso è di [...] compagna. Sua sorella o moglie o madre è Geshtin-anna, che vale in lingua sumera "vite del cielo" o "vite celeste".
Ogni anno aveva luogo una del mese passò nel calendario ebraico, e perciò il nome Tammuz ricorre in nomi ebraici di persona. Il dio ...
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MESA (Mēsha‛)
Giorgio Levi Della Vida
Re di Moab, del quale la Bibbia (II [IV] Re, III, 4, 27) ricorda le guerre condotte contro il regno d'Israele. Dopo la sua ribellione alla supremazia israelita, [...] e fenici. L'alfabeto presenta le forme del fenicio arcaico (v. alfabeto, II, 373 seg.), la lingua è tanto simile all'ebraico da costituirne appena una varietà dialettale: uniche differenze notevoli la desinenza del plurale che è regolarmente -īn, di ...
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RUSSIA SUBCARPATICA (A. T., 59-60; detta anche Rutenia Carpatica; cèco Podkarpatská Rus; ted. Karpatorussland o Karpatoruthenien)
Elio Migliorini
È la regione più orientale della Cecoslovacchia, avente [...] comprende sia i Ruteni (Ucraini) sia i gruppi i quali usano la lingua grande-russa. Seguono gli Ungheresi (15,3 oó nel 1930, in greco-cattolica (360 mila), quindi l'ortodossa (112 mila), l'ebraica (102 mila), la protestante (74 mila) e la cattolica ( ...
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NACHT, Sacha
Maria Rosaria Visco
Psicoanalista rumeno, nato a Bacau nel 1901, morto a Parigi nel 1976, da famiglia di origine ebraica convertitasi alla religione ortodossa. Nel 1919 si trasferì a Parigi, [...] 1937 ebbe a Vienna un'analisi con Freud che, pur nei limiti dovuti alla scarsa conoscenza che ognuno aveva della lingua dell'altro, fu per N. decisiva soprattutto per l'affermazione professionale. Appena tornato a Parigi scrisse Le masochisme (1938 ...
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RÉVAI, Miklós
Carlo Tagliavini
Linguista ungherese nato il 24 febbraio 1750 (o 1752) a Nagyszentmiklós (Sânnicolaul Mare) nel Banato, morto il 7 (o il 1) aprile 1807 a Budapest. Studiò a Csanád (ora [...] come insegnante e nel 1802 fu nominato professore di lingua ungherese all'università di Budapest, dove rimase fino alla non aveva saputo liberarsi dall'ipotesi di un'origine ebraica dell'ungherese, pur conciliandola con la parentela ugrofinnica già ...
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ZAMENHOF, Lejzer Ludovik (Lazaro Ludoviko)
Stefano La Colla
Oculista polacco di origine ebraica, nato a Białystok il 15 dicembre 1859 morto a Varsavia il 14 aprile 1917, autore della lingua artificiale [...] di circa 900 radici e alcuni brevi testi. Da quel tempo lo Z. si diede alla propaganda della nuova lingua e all'arricchimento della sua letteratura con opere divenute classiche. Oltre alla Fundamenta Krestomatio (Parigi 1903) e al Fundamento ...
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PUNICO
Giorgio Levi Della Vida
. Aggettivo da Poeni, nome col quale i Romani designarono i Cartaginesi. La sua forma lo riavvicina a quello greco dei Fenici (Φοίνικες), e non è chiaro a che cosa sia [...] Etruschi la prima notizia di Cartagine) o nel fatto che il termine Poeni rifletta una denominazione indigena (la lingua fenicia, come l'ebraica, non conosce la f in posizione iniziale e le sostituisce la p). Attualmente l'aggettivo "punico", del ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.