Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] dell’opera lirica durò fino al nazionalismo romantico, quando si scrissero libretti in tutte le lingue e diventarono comuni le traduzioni, anche di libretti italiani, nella linguadel pubblico. Ma con la moderna mobilità internazionale dei cantanti ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] resta legata al latino (➔ cristianesimo e lingua; ➔ Chiesa e lingua). Nel corso del Trecento e ancor più nel Quattrocento circolano sì volgarizzamenti della Bibbia, del Messale e del Breviario, ma si tratta sempre di traduzioni destinate all’uso ...
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Degenerazione
Giulio Barsanti
Giorgio Bignami
Il termine degenerazione, letteralmente "modificazione del genere", "deviazione dal genere", può significare alterazione, trasformazione, o passaggio da [...] e continuatori coinvolti nell'olocausto, come E. Rüdin.
All'indomani del primo conflitto mondiale, si accentuarono le differenze tra paesi. In quelli di lingua inglese si ampliò ulteriormente lo spazio già in precedenza aperto alla sociologia e ai ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] rispetto alla religione ebraica, le altre due fanno del proselitismo o un dovere morale (islam) o il fulcro su cui ruota l’intera dottrina (cristianesimo), si comprende come le lingue in cui si espongono le verità di fede abbiano assunto una funzione ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] di una reazione eversiva da parte delle culture dialettali (➔ dialetto, usi letterari del). Si teorizzava un po’ dovunque la dignità delle varie ‘lingue’ locali (Discorso della lingua bolognese di Adriano Banchieri, 1629; il Varon milanes de la ...
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Gusto
Francesco Figura e Stefano Zecchi
In fisiologia, il gusto è il senso specifico mediante il quale sono riconosciuti e controllati i sapori delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni [...] .000; questo numero rimane pressoché costante fino all'età di 45 anni, e successivamente si riduce: prima scompaiono quelli della parte media e del dorso della lingua e poi quelli della punta (v. il capitolo Testa, Cavità orale). I boccioli gustativi ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] (fra cui la Poetica aristotelica), si recupera pienamente Dante dopo la censura del Bembo, si riflette in modo articolato sulla lingua (dalla riforma ortofonica di Neri Dortelata ai Capricci del Bottaio del Gelli). Alle letture partecipa un pubblico ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] librettista di Mozart (Marazzini 20023: 341-344), il quale a sua volta si dilettava a usare l’italiano nella corrispondenza (Folena 1983: 432-469) (➔ melodramma, linguadel; ➔ italiano in Europa). E nel confronto europeo matura una riflessione sull ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] degli stessi trecentisti: «Semo e Avemo, che disse il Petrarca, non sono della lingua, come che Avemo eziandio nelle prose del Boccaccio si legga alcuna fiata, nelle quali si potrà dire che ella, non come natìa, ma come straniera già naturata, v ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] di convergenza linguistica nati in seno ai pubblici uffici e agli ambienti politico-diplomatici nel corso del Quattrocento, che avevano principalmente per oggetto la lingua scritta, si saldarono a cavallo tra i due secoli e per almeno il primo quarto ...
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lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...
si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in tal modo, nel modo che si è detto o che...