di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] al processo di unificazione linguistica, destinato tuttavia a completarsi solo nel corso del Novecento (➔ Novecento, linguadel). La parte più progressista del Paese si adopera per la fondazione di una nazione unitaria non solo istituzionalmente, ma ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] la gran parte di ciò che fu scritto nel medioevo), la compromissione con la linguadel popolo era programmatica e originaria, e si tradusse nell’adozione di uno stile humilis «semplice» (contrapposto a quello sublimis «elevato»), aggettivo ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] parte dei letterati. Mentre per Dante e Bembo lo studio della lingua era preliminare alla fondazione della letteratura, condizionava la scelta del modello retorico a cui ci si doveva attenere e aveva dunque valore fondante, negli autori delle storie ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] un tipo lessicale per il quale l’italiano e i suoi dialetti si confrontano più con le lingue germaniche (ad es., coi phrasal verbs quasi del tutto dell’inglese) che con le altre lingue romanze, le quali ne sono prive (cfr. Cini 2008). La produttività ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] prosa e in versi.
In prospettiva storica, più che di lingua sarebbe corretto parlare di linguedel Duecento e del Trecento. Prima che si affermi, nel Cinquecento, una lingua letteraria nazionale, i diversi volgari (cioè «parlate popolari») che nel ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] ipoarticolata pur all’interno di un parlato lento (Nolan 1996).
Una delle conseguenze più vistose del fatto che l’italiano è una lingua scarsamente parlata si ha sul piano fonetico. Manca uno standard parlato, perché la pronuncia dell’italiano che ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] dell’opera lirica durò fino al nazionalismo romantico, quando si scrissero libretti in tutte le lingue e diventarono comuni le traduzioni, anche di libretti italiani, nella linguadel pubblico. Ma con la moderna mobilità internazionale dei cantanti ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] Saba, Salvatore Quasimodo, ecc., all’esperienza irripetibile già del primo ➔ Gadda). Si era di necessità avvicinata alla sintassi del parlato, invece, la lingua teatrale (➔ teatro e lingua), soprattutto con Pirandello, ma la sua prosa narrativa ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] punti di incertezza, molti dei quali permangono tutt’oggi.
Benché molti intellettuali, letterati e linguisti si occupino del problema della lingua, sono pochi a interessarsi di ortografia (Francesco De Sanctis la definisce «squallida e incerta»; cit ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] felice impressionismo estetico. La prolissa trattazione è di tipo linguistico-retorico, e spesso si risolve in mere espressioni ammirative o in una degustazione del "fiore di lingua" fine a se stessa. La freddezza o l'ostilità con cui l'opera venne ...
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lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...
si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in tal modo, nel modo che si è detto o che...