(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] mentalità ''bentleiana'' A. E. Housman (vivo e attivo fino al 1936), splendido conoscitore di lingua poetica latina; del suo gusto per la congettura si sente tuttora l'influenza, soprattutto nel mondo anglosassone, dove pure non mancano eccessi che ...
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MIGLIORINI, Bruno
Linguista, nato a Rovigo il 19 novembre 1896. Dal 1925 redattore, poi redattore-capo, di questa Enciclopedia, dal 1933 professore di filologia romanza alla università di Friburgo (Svizzera), [...] lingua italiana all'università di Firenze. I suoi interessi scientifici si rivolgono in particolare ai problemi della lingua XXV (1934), pp.1-76; Lingua contemporanea, Firenze 1938,3a ed., 1943; Saggi sulla linguadel Novecento, ivi 1941, 2a ed., ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] (1303-04) aveva enunziato la teoria di un ydioma trifarium (lingue dell'oc, dell'oil, delsì, legate però da un rapporto genealogico), contrapposto al ''greco'' e alle lingue dell'iò. Altrettanto originale fu la teoria classificatoria proposta da ...
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(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] in Europa occidentale e durante la prima metà del 19° in Europa orientale, si assiste a una rinascita dell'ebraico anche come lingua laica e nuovamente parlata. Si tratta dell'epoca che in ebraico viene chiamata haśkālāh (che significa, letteralmente ...
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Linguista (Gorizia 1829 - Milano 1907); prof. (dal 1861) all'Accademia scientifico-letteraria di Milano; socio nazionale dei Lincei (1875). Coltivò dapprima i più svariati campi della glottologia (Studî [...] ; Studî ario-semitici, 1865, intesi a dimostrare la comune origine dell'indoeuropeo e del semitico), ma poi si restrinse sempre più all'indagine delle lingue indoeuropee e a studî glottologici neolatini. Notevoli sono, nell'ambito indoeuropeo, i suoi ...
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sociolinguistica Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali.
F. de Saussure fu il primo ad attribuire un posto centrale al carattere [...] attribuito dai parlanti alle singole lingue. Accanto al riconoscimento comune del prestigio di certe lingue, che spinge verso l incantesimo ecc. Facendo questo, da un lato si ampliano necessariamente i confini della ricerca linguistica richiedendo un ...
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Sistema linguistico di ambito geografico o culturale per lo più limitato, che non ha raggiunto o che ha perduto autonomia e prestigio di fronte agli altri sistemi con i quali costituisce geneticamente [...] di un certo numero di peculiarità, e si segnano poi i confini dove queste peculiarità nel loro insieme vengono a cessare (➔ isoglossa). Anche in rapporto con la lingua nazionale non sempre è facile segnare i confini del d., specie se questo ha molti ...
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Letterato (Vicenza 1478 - Roma 1550). Il nome di T. è noto soprattutto per la Sofonisba (1514-15, pubbl. 1524), prima tragedia 'regolare', cioè composta secondo le regole di Aristotele, e per il Castellano [...] essere fiorentina né toscana, ma una lingua comune a tutta Italia, già esistente da Plauto e da esempi ellenici, che T. si illuse di fondere tra loro. Ma tutte queste alla dottrina del letterato. Nel 1529 egli pubblicò la traduzione del De vulgari ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] più comune (diacronicamente precedente, e tipologicamente più spesso grammaticalizzato o lessicalizzato nelle linguedel mondo) è quello soggettivo (Lyons 1995, p. 334). Sebbene esso si presti meno a un'analisi vero-funzionale, basata sul contenuto ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] , la quale si fonda proprio sull'analogia fra cultura e lingua. Avalle ha notato che, per la s., non si può dire che in Italia, per le tappe più recenti della s. generale e del testo; uscirono allora il Trattato di semiotica generale (1975) di Eco ...
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lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...
si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in tal modo, nel modo che si è detto o che...