Il linguaggio giuridico-amministrativo è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti in campo giuridico: testi normativi, come leggi, decreti, [...] non è solamente uno strumento per esporre, argomentare, narrare, descrivere; è un elemento costitutivo del diritto. Il diritto si costruisce grazie alla lingua: per es., un reato è tale solo se lo instaura la legge, che è un prodotto linguistico ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] 613; Nencioni 1987: 306).
Si realizza così una corrispondenza fra le tematiche di un classicismo estetico (per es. nelle Primavere elleniche, del 1872) e civile (per es. in “Agli amici della Valle Tiberina”, 1867) e una lingua poetica in cui parole e ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] registrano differenze di ceto e di pronuncia, per le quali la lingua dei colti e dei nobili è diversa da quella del volgo, e rileva inoltre che le «diverse classi degli artefici si formano il loro gergo» (Parte I, I, in riferimento al lessico tecnico ...
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Baldassarre Castiglione nacque a Casatico, presso Mantova, il 6 dicembre 1478. Dal 1504 al 1513 visse a Urbino, uno dei maggiori centri della cultura rinascimentale, e svolse numerose missioni diplomatiche [...] in positivo e in negativo quale modello di lingua sia preferibile usare nella realtà discorsiva del dialogo. La discussione sulla lingua non è solo un momento fondamentale nell’economia del trattato, ma si inserisce a pieno titolo nella disputa sul ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] dove el latino ha el b e s, Observare e simili […] si scriva Osservare», «Prudentia, Temperantia, Scientia, Magnificentia e simili, se testi di lingua, pp. XL-LXXXIX.
Nencioni, Giovanni (1988), La linguadel Guicciardini, in Id., La lingua dei “ ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] uso dei pronomi tonici soggetto più frequente che nella lingua scritta: a volte si tratta di usi enfatici o contrastivi (➔ focalizzazioni), ma, molto spesso, è il risultato di semplici automatismi deittici, spia del fatto che, in un’interazione orale ...
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Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] ’area metropolitana di New York, connessa forse con un rinato apprezzamento del dialetto. Tale vitalità si nota anche nel rinnovato interesse per l’italiano come lingua straniera, dovuta ai più facili scambi internazionali e alle comunicazioni via ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] ’apostrofo nei secoli di trapasso dal latino al volgare come lingua scritta. Di fronte alla congerie di abitudini presenti nei manoscritti, si può affermare che l’apostrofo era quasi del tutto assente negli scritti in volgare, a vantaggio delle forme ...
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Gli impersonali sono verbi caratterizzati dalle seguenti proprietà:
(a) appaiono in costrutti privi di soggetto esplicito;
(b) nei tempi semplici il verbo è alla III persona singolare (piove, bisogna);
(c) [...] .), o anche eventi con un punto finale, nel qual caso si combinano con avverbi (del tipo di in X tempo) che alludono al compiersi dell’evento predicati caratterizza anche stadi antichi della lingua. Nel fiorentino del Duecento, ad es., verbi ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] siano date spiegazioni sulla presenza delle sigle in lingua italiana. Un cenno allo spirito ‘internazionale’ teʒeˈve]. Spesso, invece, è seguita la fonetica dell’italiano: si pensi alle porte USB del computer (compitato [uesːeˈbi]), all’URL ([uerːeˈeː ...
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lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...
si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in tal modo, nel modo che si è detto o che...