Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] degli stessi trecentisti: «Semo e Avemo, che disse il Petrarca, non sono della lingua, come che Avemo eziandio nelle prose del Boccaccio si legga alcuna fiata, nelle quali si potrà dire che ella, non come natìa, ma come straniera già naturata, v ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] di convergenza linguistica nati in seno ai pubblici uffici e agli ambienti politico-diplomatici nel corso del Quattrocento, che avevano principalmente per oggetto la lingua scritta, si saldarono a cavallo tra i due secoli e per almeno il primo quarto ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] linguistica degli ascoltatori, cui si offre un discorso più emozionante che ragionato.
S. Leonardo da Porto Maurizio e s. Alfonso Maria de’ Liguori furono, nel primo Settecento (➔ Settecento, linguadel), i grandi protagonisti di questa ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] studi C. De Lollis, date le prevenzioni del Villari verso la linguistica "scienza delle sillabe ammaccate e contuse". Il C. si laureò il 27 luglio 1882 discutendo una tesi sul pronome personale nelle lingue indoeuropee.
Già prima della laurea aveva ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] relativo al plurale di un termine come mano, su cui invece Fortunio si sofferma: «Il primo ordine è dei nomi masculini che nel singulare (o da grammatici gerarchi) negli anni del fascismo (➔ fascismo, linguadel).
In tempi a noi molto più vicini ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] II).
Nel XX secolo l’attacco più noto e veemente fu quello del regime fascista (➔ fascismo, linguadel) che nel 1938 decise di abolirlo:
La Rivoluzione fascista si è proposta di riportare lo spirito della razza alle sue antiche origini, liberandolo ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] operante.
Tale è la situazione italiana per tutto il Duecento (➔ Duecento e Trecento, linguadel), quando i tentativi di portare i volgari a livello letterario si susseguono, e fin per il periodo delle origini risulta vera l’affermazione che «l ...
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In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] il frammento piacentino possa essere stato generato. Tuttavia, grazie a questi reperti, si può affermare che a cavallo del Cento e del Duecento (➔ Duecento e Trecento, linguadel) abbiano preso vita in più parti d’Italia forme di poesia cortese tra ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] , quale flessibilità, quale mollezza, l’armonia, la prosodia, le ellissi, le inversioni della lingua italiana si prestino all’arte, al movimento, all’espressione, alle evoluzioni del canto (tours du chant) e al valore misurato dei suoni», mentre la ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] entrambi in forma adespota. Nelle lettere dedicatorie che accompagnano le tre opere si ripetono schemi e dichiarazioni molto simili; anche la linguadel volgarizzamento pliniano presenta spiccati elementi di analogia con quella degli altri due testi ...
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lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...
si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in tal modo, nel modo che si è detto o che...