Scrittore greco (Cheronea, Beozia, 50 d. C. - ivi dopo il 120). Studiò ad Atene presso il platonico Ammonio, e dopo alcuni viaggi tornò nella sua città, donde però si allontanò ripetutamente per incarichi [...] Gaio Minucio Fundano e Aruleno Rustico. Fu arconte in Cheronea, poi sacerdote del tempio di Delfi (dal 95 alla morte). A P. sono stati attribuiti che come storico, e la sua fama si diffuse anche in paesi di lingua non greca. L'Umanesimo guarda a P. ...
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Poeta greco, il più antico dei poeti greci di cui conosciamo la personalità (di Callino, forse di poco più anziano, sappiamo troppo poco), fiorito intorno alla metà del 7° sec. a. C. (in uno dei suoi frammenti [...] saper contenere l'eccessiva gioia e il troppo profondo dolore. La lingua di A. fu il dialetto ionico delle Cicladi con influssi del distico elegiaco, è suo merito l'assunzione nell'uso letterario del giambo, con tecnica vigorosa e perfetta che si ...
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Poeta latino (Sulmona 43 a. C. - Tomi, sul Mar Nero, 17 d. C.). Venuto giovanissimo a Roma, vi studiò retorica, ma passò presto alla poesia. Fu a contatto con i maggiori letterati e poeti del suo tempo, [...] 134 versi), e un carme celebrante Augusto, Livia e Tiberio in lingua getica. Di O. sono andati perduti solo carmi minori e la tragedia alle arti figurative. L'elegia triste del periodo dell'esilio, nella quale pur si coglie una vena a volte notevole ...
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Critico e saggista italiano (Roma 1896 - ivi 1982). Personalità tra le più importanti nel campo dell'anglistica, indagò l'influsso della cultura italiana in Inghilterra e illustrò singole figure, aspetti, [...] e il barocco (1975), Perseo e la Medusa: dal Romanticismo all'Avanguardia (1979) nei quali P. si rivelò anche fine intenditore della storia del gusto. Ed è specialmente in questo ordine di ricerche che venne svolgendosi in lui il saggista, l'autore ...
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Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] 69-116) che per l'argomento non si distinguono dalle nugae. I carmi del primo e del terzo gruppo sono pieni degli odî e La polimetria dei carmi di C. risponde al movimento del suo animo, la lingua è viva e familiare con espressioni un po' ricercate ...
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Poeta boemo di lingua tedesca (Praga 1875 - Montreaux, Svizzera, 1926). Indirizzato dal padre alla carriera delle armi, tradizionale nella famiglia, a 16 anni abbandonò l'accademia militare. Passando [...] a Worpswede, villaggio di artisti nei pressi di Brema, dove si unì in matrimonio di breve durata alla scultrice Clara Westhoff, nuovo mecenate. Gli ultimi anni furono molto penosi, a causa del rapido declino fisico; morì di leucemia, all'età di 51 ...
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Linguista statunitense (n. Filadelfia 1928). Fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, le cui ripercussioni sono state profonde non solo nella linguistica, ma anche nella psicologia e nella [...] formale dei linguaggi, una branca della matematica moderna. Si è impegnato in numerose campagne pacifiste.
Allievo di Z pubblicato in lingua italiana Siamo il 99%, testo in cui sono raccolti i suoi discorsi presso numerose assemblee del movimento ...
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Scrittore svizzero (Zurigo 1819 - ivi 1890). Notevolissima personalità della letteratura svizzera in lingua tedesca, dopo un faticoso esordio divenne uno degli autori in lingua tedesca più popolari; è [...] piena a una concezione immanentistica del mondo che, fuori da ogni residuo adescamento romantico, si risolse per lui in Dorfe è unanimemente considerata una delle più perfette novelle in lingua tedesca, per la stupenda fusione di realtà e di simbolo ...
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Drammaturgo norvegese (Skien 1828 - Cristiania 1906). Tra i maggiori autori teatrali, ha elaborato nei suoi poderosi drammi l'idea dell'impossibilità dell'uomo di realizzare la sua aspirazione al sublime. [...] assenza di ideali, e insieme la più alta espressione della gioia del sognare e del vivere. Da Dresda e poi da Monaco e - alternativamente - forme metriche, e per combattere nella realtà si servì della lingua parlata, quotidiana. Il primo dramma che ...
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Gabriele Condulmer (Venezia 1383 - Roma 1447). Nipote di Gregorio XII, successe a Martino V (1431). Fu in contrasto con il Concilio di Basilea, che gli oppose l'antipapa Felice V; a Roma, contrastò lo [...] . 1431) istituendovi due cattedre di greco, lingua impostasi all'attenzione degli studiosi con il concilio successe sul soglio pontificio il 3 marzo 1431. Si trovò subito a dover affrontare i due gravi la persona e la dignità del papa. A riaccenderlo e ...
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lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...
si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in tal modo, nel modo che si è detto o che...