L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] e film mostrano nelle terminazioni estranee all’italiano segni riconoscibili di un adattamento parziale. Così, garage, o il francese, perché molti dei parlanti che usano prestiti non ne conoscono il genere nella lingua d’origine. In questi casi l ...
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L’espressione angloamericana politically correct (in ital. politicamente corretto) designa un orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti, nel quale cioè si evita ogni potenziale [...] intervenire sulla forma (ossia la lingua) piuttosto che sulla sostanza dei problemi, contribuendo ad alimentare Bush, Milano, Baldini Castoldi Dalai.
Fabbri, Paolo (2004), Segni del tempo. Un lessico politicamente scorretto, Roma, Meltemi.
Faloppa ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] a la, ne gli, ecc.), le sequenze asindetiche senza segni interpuntivi (una idea una imagine una figura), ecc.
Un elemento diverso dall’uso denotativo-referenziale dei linguaggi scientifici) è evidente nella lingua letteraria del Novecento (Carlo ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] secolo, la pratica di copiatura dei testi liturgici, nei quali «la ➔ Lionardo Salviati (Degli avvertimenti della lingua sopra ’l Decamerone, vol. I, )
Normalmente, per circoscrivere il riferimento del segno a un solo segmento dell’enunciato (lessema ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] e le combinazioni di segni che servono a trasporre graficamente un suono di una lingua a seconda del contesto.
Per quanto riguarda la prima accezione, si pensi all’uso dei caratteri maiuscoli rispetto ai minuscoli, il cui impiego, oggi sempre più ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] contestuali (➔ allografi). Nei digrammi e nei trigrammi, i segni h e i sono detti diacritici (distintivi), cioè «espedienti Le Monnier.
Migliorini, Bruno (1949), Il plurale dei nomi in “cia” e “gia”, «Lingua nostra» 10, pp. 24-26.
Migliorini, ...
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Sono omografi tutti i foni, i fonemi o le parole diversi rappresentati nella scrittura da uno stesso segno grafico. L’omografia (dal gr. omós «uguale» e gráphō «scrivo») è una sorta di omonimia tra due [...] , nella scrittura, si suole segnare l’accento grafico sulla parola meno ») ~ razza ([ˈradːʒa] «pesce dell’ordine dei raiformi») (➔ coppia minima); oppure l’apertura o chiusura raro in italiano, ma frequente in lingue come il francese, dove dà luogo ...
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L’a capo (o accapo, nome maschile invariabile) si ha quando in un testo scritto la frase è seguita da uno spazio bianco fino alla fine della riga. Spesso, ma non necessariamente, la riga di testo successiva [...] paragraph): questo termine, oltre che il segno grafico, indica invece una sezione, preceduta , che trovano nell’a capo uno dei luoghi deputati.
L’uso dell’a formali della posta elettronica (➔ posta elettronica, lingua della); è invece più raro l’uso ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue [...] ’aiuto di strumenti le caratteristiche fisiche e fisiologiche dei fonemi. Accanto ai sistemi di misurazione miometrica ( alcuni casi ideografica); quella i cui segni rappresentano la pronuncia attuale della lingua e non un suo stato precedente (in ...
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Filologo romanzo italiano (Verzuolo 1928 - Milano 2014); prof. nell'univ. di Pavia dal 1960, è stato direttore dell'International association for semiotic studies e condirettore delle riviste Strumenti [...] Medioevo romanzo; socio naz. dei Lincei (1993). Curatore di importanti accompagnato agli interessi filologici e linguistici (Lingua, stile e società. Studi sulla alle problematiche semiologiche e metodologiche (I segni e la critica, 1969; I metodi ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
LIS
s. f. [sigla di Lingua Italiana dei Segni]. – Lingua adottata dai sordi per comunicare attraverso il canale sensoriale della vista o anche, dai ciechi, attraverso il tatto: consiste nell’esprimere parole, concetti, azioni mediante una...