BOTTARI, Giovanni Gaetano
Armando Petrucci
Giuseppe Pignatelli
Nato a Firenze il 15 genn. 1689 da Antonio e da Anna Morelli, iniziò a dieci anni lo studio dell'eloquenza e della lingua latina sotto [...] 70 e 124). Che questo periodo segni una svolta decisiva lo confessa il B generazioni di studiosi italiani di lingua e di grammatica, dal oltre a R. Palozzi, Mons. G. B. e il circolo dei giansenisti romani, in Annali della R. Scuola norm. sup. di Pisa ...
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DENINA, Carlo Giovanni Maria (il cognome originario era De Nina)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Revello presso Saluzzo (Cuneo) il 28 febbr. 1731, secondo di tre maschi e una femmina, da Giuseppe Maria [...] lo fece solo perché si rese vacante a Villanova un beneficio patronato dei De Nina, la cui scelta cadde su di lui. Così prese apprezzate anche per il loro stile e segnarono la definitiva scelta della lingua francese per le sue pubblicazioni. La ...
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PASCOLI, Giovanni
Giuseppe Nava
PASCOLI, Giovanni. – Quarto di ben dieci figli, nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna (Forlì), da Ruggero e Caterina Alloccatelli Vincenzi.
Il padre, di famiglia [...] aveva solo dodici anni, avvenne il fatto delittuoso che doveva segnare in modo indelebile la sua psiche e la sua poesia. ), 1-2 (rist. in Id., Studi e documenti di storia della lingua e dei dialetti italiani, Bologna 1982, pp. 237-273); P.V. Mengaldo, ...
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DATI, Leonardo
Renzo Ristori
Nacque a Firenze, probabilmente nel 1408 (nell'autunno del 1407, se si accettano i dati forniti dal suo epitaffio), terzo figlio di Piero di Giorgio e di Zenobia Soderini.
I [...] piuttosto isolato e solo negli ultimi anni si sono avuti segni di attenzione per la poesia latina del D. con la L. B. Alberti fra latinismo e toscanismo: la revisione dei "Libri della famiglia", in Lingua nostra, XXII (1961), p. 2; L. Martines, ...
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BENI, Paolo
Giancarlo Mazzacurati
Non è certa la data della sua nascita, anche se diverse testimonianze raccolte dallo Iacobillo affermano che al momento della morte, avvenuta in Padova il 12 febbr. [...] cadde sul Beni. E già di per sé essa è un segno della crisi in cui versavano ormai da lungo tempo in Italia gli perché alcuna lingua sia tanto copiosa che non venga superata e dai concetti e dalle cose istesse le quali per mezzo dei concetti e ...
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DELLA VALLE, Pietro
Claudia Micocci
Nacque a Roma l'11 apr. 1586 da Giovanna Alberini e da Pompeo, la cui nobile famiglia vantava origini medievali (di essa il D. scrisse una Storia oggi perduta).
Il [...] lingue orientali. I suoi studi e le sue ipotesi su alcune di queste lingue (loro formazione, filiazioni, rapporti reciproci) non risultarono dei cambino mai chiavi", tramite l'opportuna aggiunta di segni grafici speciali. Anche il nuovo sistema del D ...
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LORENZINI, Carlo (Collodi)
Domenico Proietti
Nacque il 24 nov. 1826 a Firenze, primogenito di Domenico, originario di Cortona, cuoco del marchese Carlo Leopoldo Ginori Lisci, e di Angiolina (Maria Angela [...] ottenne l'autorizzazione alla lettura dei libri proibiti, alle ricerche ], in Id., Scrittori d'oggi, 5, Segni del tempo, Bari 1950, pp. 165-171 decennio: M. Raicich, Di grammatica in retorica. Lingua scuola editoria nella Terza Italia, Roma 1996, pp. ...
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EXIMENO PUJADES, Antonio
Roberto De Caro
Nato a Valencia il 26 sett. 1729 da Vicente Eximeno e Maria Francisca Pujades, dopo i primi studi compiuti nel seminario de nobles di Valencia. il 15 ott. 1745 [...] 'E. al nuovo ambiente fu rapida e prestigiosa. Presto padrone della lingua italiana parlata e scritta, protetto da J. N. de Azara, E., che già nell'Origine aveva avvertito i segni della decadenza, la "musica dei nostri tempi" era ormai è moribonda" ( ...
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BRANCATI, Vitaliano
Nino Borsellino
Nacque a Pachino (Siracusa) il 24 luglio 1907eintraprese gli studi a Modica proseguendoli a Catania dove, nel 1929, si laureò in lettere discutendo con N. Busetto [...] perseguitare chi non l'ama" (prefazione a G. Leopardi, Società,lingua e letteratura d'Italia, a cura di V. B., Milano 1942 sono i segni di una nuova schiavitù che il B. vedeva riaffiorare tanto nelle rinnovate vocazioni totalitarie dei "possidenti", ...
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FO, Dario
Paolo Puppa
Primo di tre figli, nacque il 24 marzo 1926 a Sangiano (Varese). Il padre, Felice, capostazione avventizio e attore amatoriale, a 16 anni espatriato da muratore a Montpellier, [...] segnò l’uscita dal teatro commerciale. Scandito tra numeri, attrazioni e segni buffo. Giullarata popolare in lingua padana del ‘400, Colombo - O. Piraccini, Milano 1998; D. Fo, Il paese dei Mezaràt. I miei primi sette anni (e qualcuno in più), a cura ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
LIS
s. f. [sigla di Lingua Italiana dei Segni]. – Lingua adottata dai sordi per comunicare attraverso il canale sensoriale della vista o anche, dai ciechi, attraverso il tatto: consiste nell’esprimere parole, concetti, azioni mediante una...