(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] lingua classica è oggi ovunque soppiantata nell’uso corrente. Nelle sue varietà, l’arabo è parlato da circa 150 milioni di individui.
L’alfabeto arabo consta di 28 lettere: 25 consonanti e 3 semivocali, oltre a 3 segni la scuola dei Sistematici a ...
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Stato insulare nell’Atlantico settentrionale, tra 63°24′ lat. N e il Circolo Polare, e fra 13°30′ e 24°25′ long. O. Dista oltre 800 km dalle coste settentrionali della Scozia e un migliaio di km da quelle [...] capo a 3 anni dal Parlamento dell’uno o dell’altro dei due Paesi.
Gli eventi della Seconda guerra mondiale, con l’ delle lingue scandinave per ortografia, grammatica, vocabolario. L’alfabeto usato è quello latino, arricchito di due segni provenienti ...
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Stato dell’Europa centrale. Confina a N con l’Austria, a NE con l’Ungheria, a SE e a S con la Croazia, a O con l’Italia; si affaccia sul Mar Adriatico per un breve tratto (46 km) a SO.
Il territorio è [...] per un breve tratto, e la Sava, uno dei più importanti affluenti del Danubio.
Il clima è quello latino con alcuni segni diacritici; il valore delle (16° sec.), si gettarono le basi di una lingua e di una letteratura slovene moderne. Ma l’entusiasmo ...
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Stato dell’Europa centro-orientale. Confina a N con la Polonia, a E con l’Ucraina, a S con l’Ungheria, a SO con l’Austria e a NO con la Repubblica Ceca.
Il territorio è chiuso a N da un tratto della catena [...] pianura del Danubio, alla sinistra del fiume, che in questo tratto segna il confine con l’Ungheria.
Il clima è continentale, con il 53,1% dei suffragi e subentrando nella carica alla presidente uscente Čaputová.
La lingua slovacca è affine al ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, [...] Stewart, W. Hamilton e altri pensatori di lingua inglese. In contrasto con la tesi di monarchia di Luigi Filippo si osservano i segni di un interesse per la società centrale nel movimento realista, come nell’opera dei due svizzeri F. Simon e A. Anker ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] attraverso l’adozione di un’unica ortografia e di un’unica lingua letteraria, e che segnò la nascita dell’illirismo. Il movimento illirista, che rivendicava l’autoctonia dei Croati sul loro territorio fondandosi sulla tesi della loro discendenza ...
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(o al-Maghreb) Nome («Occidente») con il quale gli Arabi designano complessivamente i paesi dell’Africa settentrionale, a O dell’Egitto, spesso in opposizione a Mashriq «Oriente». Varie le accezioni, dalla [...] coloniali.
Letteratura in lingua francese. - In Algeria, paese maggiormente segnato dalla presenza culturale della it. Il pane nudo, 1989), un libro-denuncia sulle condizioni dei diseredati marocchini, cui è seguito Zamān al-Akhtā’ («Il tempo degli ...
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(gr. Μακεδονία; bulg., maced. e serbocr. Makedonija) Regione storica della penisola balcanica (circa 70.000 km2 con circa 3 milioni di ab.), divisa politicamente tra Bulgaria (10%), Grecia (51%) e la [...] lato alla volontà di progresso dei vari sovrani (nel 5° seguito la lingua greca per tradurre in un’astratta lingua ‘slava’ insediamenti significativi e non partecipa allo sviluppo che in Grecia segna la nascita delle poleis arcaiche. Tra la fine del ...
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Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] il giovane P. puntava alla scoperta di una lingua intatta, che fosse quasi un equivalente letterario del 'io), qui la parola della negazione, dell'abiezione, dei margini prossimi al niente: "i segni del desiderio di morire, / le occhiaie del vile, ...
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Retore latino (n. Calahorra 35-40 d. C. - m. forse intorno al 96). Originario della Spagna, Q. fu il primo retore stipendiato dallo Stato, un altissimo onore cui si aggiunse in seguito il conferimento [...] studio della grammatica, della lingua, dell'ortografia, delle discipline proemio che riassume la storia delle dottrine retoriche e dei loro maestri in Grecia e in Roma, s' vuole essere insieme un libro che segni la via verso un ideale di educazione ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
LIS
s. f. [sigla di Lingua Italiana dei Segni]. – Lingua adottata dai sordi per comunicare attraverso il canale sensoriale della vista o anche, dai ciechi, attraverso il tatto: consiste nell’esprimere parole, concetti, azioni mediante una...