gallicismi
Bruno Migliorini
Intendiamo per gallicismi quei vocaboli o quei costrutti entrati nella compagine dell'italiano per influenza del francese settentrionale (francesismi) o del provenzale (provenzalismi). [...] prima che negli altri paesi neolatini, due grandi letterature: quella in linguad'oc e quella in linguad'oil, che in Italia suscitarono ammirazione e imitazione. Quella d'oc aveva esercitato un forte influsso nella prima metà del Duecento: non solo ...
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GALVANI, Giovanni
Francesca Brancaleoni
Nacque a Modena il 24 giugno 1806, figlio secondogenito di Giuseppe e Giuseppina Conti. Precocissimo, ancora fanciullo studiò la geometria, la retorica e la fisica, [...] glottologico su alcuni idiotismi locali, e il Novellino provenzale (Bologna 1870), versione italiana di diverse razos di trovatori in linguad'oc.
Trascorsi gli ultimi anni in precarie condizioni di salute, il G. si spense a Modena il 19 apr. 1873 ...
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tripharius
Pier Vincenzo Mengaldo
Con ydioma tripharium D. distingue due diverse e successive realtà linguistiche. La prima è quella lingua che recarono con sé in Europa i transfughi di Babele, e che [...] e precisamente quella dell'Europa meridionale, triforme perché divisa nei tre rami della linguad'oc, o provenzale, d'oïl o francese e di sì o italiana (I VIII 6, IX 2, X 1, e v. anche IX 4 Quare autem tripharie principaliter variatum sit...).
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migliore
Domenico Consoli
Come aggettivo e come pronome ha il senso generico di " più buono ", senso che si precisa semanticamente secondo l'uso e la funzione contestuale del vocabolo. In una prima [...] concetti di " capacità ", " abilità ", " valentia ", " convenienza allo scopo ".
Dicendo che è più bello e migliore quello [il volgare in linguad'oc] che questo (il volgare italiano, Cv I X 11: la gran bontade, la vertù del qual volgare consiste nel ...
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devexio Apenini
Pier Vincenzo Mengaldo
Fissando rapidamente l'estensione territoriale delle tre lingue dell'ydioma tripharium, D. così delimita in VE I VIII 9 il dominio del francese: Sed loquentes [...] nel quale l'Appennino si diparte dalle Alpi, e tutto il passo significa: " l'oil è limitato a sud dalle regioni di linguad'oc seguendo una linea che lo richiude lungo le Alpi là dove se ne stacca l'Appennino ". Non è possibile approfondire i motivi ...
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Peire d'Alvernhe
Fabrizio Beggiato
Trovatore provenzale, nato in Alvernia e probabilmente di origine borghese. La sua attività poetica è documentata dal 1157 al 1170. Fu alla corte di Provenza e in [...] , in Spagna per le sue nozze con Alfonso VIII di Castiglia.
D. lo cita in VE I X 3 come esempio dei vulgares eloquentes che per primi poetarono in linguad'oc, insieme con altri antiquiores doctores non nominati. Il modo della citazione è dovuto ...
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Ispani (Yspani)
Pier Vincenzo Mengaldo
In VE I VIII 6 D., soffermandosi sul terzo ramo dell'ydioma tripharium europeo, osserva che esso è a sua volta tripharium: nam alii oc, alii oïl, alii sì affirmando [...] invece intendere " e chiamo Spagnuoli quelli che hanno poetato in linguad'oc ". Così questo passo conferma il precedente dove Yspani era evidentemente usato nel senso di " parlanti il volgare d'oc " (e v. VE I VIII 9 Provincialibus). Il chiarimento ...
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Valdo (italianizz. del nome lat. Valdesius, Valdius, Waudesius)
Valdo
(italianizz. del nome lat. Valdesius, Valdius, Waudesius, derivato dal nome in linguad’oc Vaudes, in linguad’oeil Valdès, indicante [...] i morti, e negata l’efficacia dei sacramenti somministrati da ecclesiastici giudicati indegni; i Vangeli, letti nelle lingue vernacolari, erano considerati l’autorità fondamentale; si sottolineava il valore di una prassi corrispondente alla fede. I ...
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Terramagnino da Pisa
Fabrizio Beggiato
Autore della Doctrina d'acort, rifacimento in versi provenzali delle Raoz de trobar di Raimon Vidal.
F. Redi, nelle note al Bacco in Toscana, menziona due volte [...] italiani e non, come l'opera di Raimon Vidal, a un pubblico catalano che già aveva dimestichezza con la linguad'oc. Pertanto in T. non appare l'intenzione critica mostrata dall'autore delle Razos nelle discussioni circa le regole di composizione ...
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rimatore
Mario Pazzaglia
La parola è usata in Vn XXV 7 per indicare i poeti in lingua volgare, distinguendoli da quelli in lingua latina (se alcuna figura o colore rettorico è conceduto a li poete, [...] regolato in rimate consonanze cade, § 12); v. RIMA.
La nascita della poesia volgare in rima, in linguad'oc e in lingua di sì, è fatta risalire da D. a centocinquant'anni prima; la ragione che indusse il primo rimatore in volgare a scrivere nella ...
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oc
‹òk› avv., provenz. ant. [lat. hoc, adoperato per risposta affermativa in frasi come hoc fecit «ha fatto proprio questo», «sì, l’ha fatto»]. – Voce equivalente, per sign. e uso, all’ital. sì. In partic.: lingua d’oc (in Dante, lingua d’oca),...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...