Storiografo catalano (Barcellona 1434 - ivi 1517); l'opera sua più notevole, Cròniques d'Espanya fins açi no divulgades, per quanto vivace nello stile manca di una salda costruzione storica. C. scrisse [...] anche Apuntes sobre la Inquisición, Las exequias del rey don Juan II de Aragón, poesie in lingua catalana, castigliana e latina. ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] l'effetto di rendere molto saldi i vincoli tra le Corone castigliana e aragonese da un canto, la Santa Sede dall'altro. opere teologiche; allo stesso tempo ribadì il latino come lingua della Chiesa, per evidenziare il carattere universale della ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] governare territori così eterogenei, con storie, tradizioni e lingue diverse e una composizione etnica e religiosa assai mista. che spesso avevano avuto posizioni elevate nella società castigliana e aragonese trovarono un precario rifugio in altri ...
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ENRICO di Castiglia (Henricus de Castella, Henricus de Hispania, Arrigo di Castiglia, Anrricus, Don Enrrique)
Norbert Kamp
Nacque all'inizio del marzo 1230, quarto figlio di Fernando (Ferdinando) III [...] , Giacomo II d'Aragona, l'infante Juan Manuel e altri nobili castigliani contro il sovrano.
L'alleanza non ebbe seguito perché E. già più incontrò questa popolarità in quanto dominò perfettamente la lingua e le regole della lirica cortese spagnola e ...
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LATINI, Brunetto
Giorgio Inglese
Nacque verosimilmente a Firenze tra il 1220 e il 1230 da ser Bonaccorso Latini della Lastra, iudexetnotarius. La casa di famiglia era nel sesto di Porta Duomo, parrocchia [...] / lì farò grande salto / per dirle più distese / ne la lingua franzese" (vv. 1351-1356). La lezione fatt'ò è preferita dal Beltrami cura di C.W. Wittlin, Barcelona 1971-76; versione castigliana: The Medieval Castillan bestiary, a cura di S. Baldwin, ...
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TEODORO DI ANTIOCHIA
LLaura Minervini
T. è uno dei personaggi più interessanti fra quelli che animarono, per oltre vent'anni, la corte itinerante di Federico II: per la sua storia personale, per le [...] , è andata però perduta ‒ se ne conserva una versione castigliana, di poco posteriore a quella latina ‒ ed è pertanto -404; M.-D. Glessgen, Contatti di cultura e contatti di lingua nelle traduzioni dall'arabo in Italia, in Atti del XXI Congresso ...
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mozarabi (ar. musta'rib «chi si comporta come un arabo»)
mozarabi
(ar. musta‛rib «chi si comporta come un arabo») Denominazione dei cristiani iberici, perlopiù di rito visigoto, che abitavano , i quali, [...] completamente immersi in un ambiente islamico e arabo, assorbendone lingua e cultura. La disseminazione della comunità dei m., prima e dopo la conquista di Toledo da parte castigliana (1085), contribuì a diffondere in tutta la Penisola Iberica ...
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castigliano
agg. e s. m. – 1. agg. Della Castiglia, regione della Spagna centrale: lingua c. (o castigliano s. m.), la lingua ufficiale della Spagna, perciò detta anche spagnolo, che per ragioni storiche ha prevalso sul catalano, la lingua...
iberico
ibèrico agg. [dal lat. Iberĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Degli Iberi (v. ibero) e del territorio da essi abitato (anticam. Iberia, oggi penisola iberica, la più occidentale delle penisole europee che si protendono nel Mediterraneo): popolazioni...