L’espressione discorso riportato viene usata per indicare il procedimento di riproduzione o rappresentazione di un discorso pronunciato in una situazione comunicativa diversa da quella in atto, ma anche [...] o fittizi. Si tratta dunque di un procedimento tipico del linguaggio naturale, tanto della lingua parlata che di quello della cornice (Domandò … se avesse). Quanto alla forma grafica, si può aggiungere che, a differenza di (2), il discorso citato non ...
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Gli incapsulatori sono un insieme di nomi che svolgono la funzione testuale di rinviare ai contenuti di una porzione del cotesto (➔ contesto). Tale porzione può stare prima dell’incapsulatore (nel qual [...] successivo è ricorrente:
(9) Per certe persone la lingua, ricondotta al suo principio essenziale, è una nomenclatura, vale insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato ragione; ma che la condotta più cauta e innocente ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...]
I nomi di strumento deverbali sono derivati in molte lingue con gli stessi suffissi usati per formare nomi di impiegato per realizzarla, tanto più frequente nei casi in cui si tratti di macchine o di altri dispositivi complessi che sostituiscono ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] diverse varietà substandard (ad es., a Roma), oltre che nella lingua letteraria (il meglio ramoscello d’oro: Eugenio Montale, Sarcofaghi, 18; cfr. Serianni 1989: 212). Si noti che, quando l’aggettivo superlativo relativo è usato attributivamente ed ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] dal Cinquecento e in grado di innestare nelle varie lingue europee un manierismo stilistico specifico.
La tradizione antica l’iperbato ‘ad incastro’ (Beccaria 1975), in cui la figura si presta a un gioco di separazione e unione che conserva per certi ...
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L’➔accento della lingua italiana è di tipo espiratorio, in quanto fa emergere il nucleo vocalico della ➔ sillaba accentata con una maggiore emissione di fiato. In una catena fonica si distinguono così [...] ero].
I pronomi ➔ clitici possono anche seguire la parola a cui si appoggiano (si tratterà, nel caso, di un verbo di modo indefinito o imperativo, (ad es., cantavano).
Il normale uso della lingua italiana da parte di un parlante nativo è in ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] ., questo può essere sia pronome (ho portato anche questo) sia aggettivo (ho letto anche questo libro). Non tutte le linguesi comportano in questo modo: molte hanno basi o caratteristiche flessive diverse per pronomi e aggettivi. In francese, ad es ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] ella proprio con la necessità di evitare la sequenza omofona. Si può spiegare allo stesso modo la tendenza di -ello a , pp. 207-218.
Rohlfs, Gerhard (1969), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. ...
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Italia mediana è l’appellativo, suggerito da Bruno Migliorini negli anni Cinquanta (Migliorini 1963: 177; e cfr. Pellegrini 1977: 30-31), per il territorio che comprende tutta l’area orientale e centro-meridionale [...] una -ll- precedente per cui al posto di lu si può presentare gliu o addirittura ju, mentre la -o 642.
Vignuzzi, Ugo (1994), Il volgare nell’Italia mediana, in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino, Einaudi ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] con grafie quanto mai diverse (rilievi sistematici sulle caratteristiche della grafia italiana nel corso della storia della lingua italiana si trovano in Migliorini 200712).
Per tutto il medioevo, l’Italia fu caratterizzata da quella che Maraschio ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...