Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] non poche aree del Nord lombardo gli uomini sono alfabeti nella misura di circa il 45% e le donne del 10%, mentre nelle città si va dal 48% al 70% (Toscani 1999; Milanesi 1985). Per l’età napoleonica le notizie sono più numerose e più sicure perché ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] dei segmenti iniziali o finali di parole o morfemi. Dato il carattere continuo della catena fonica, nella lingua parlata le singole parole non si pronunciano distinte e separate le une dalle altre, ma l’una dopo l’altra. I fenomeni fonosintattici ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] a ogni vocale che precede /k/ (b[ɔ]no «buono», [k]esto «questo»). Nella lingua, invece, il passaggio di [wɔ] → [ɔ] è stato accettato nei nessi in cui si è prodotto più anticamente, ovvero dopo occlusiva e vibrante (pruova → prova) e dopo fonema ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] è all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale, generalmente introdotto dal complementatore che (que in altre lingue romanze). Più raramente si ha il complementatore come, di valore equivalente (per es.: mi raccontò come la città è cresciuta ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] tutto» (lett. «ho tutto visto»)
b. je n’ai rien vu «non ho visto niente» (lett. «non ho niente visto»)
Si hanno esempi simili nella lingua letteraria italiana:
(10) venivano su con le loro donne e i loro figli, ed erano tristi e lieti in pari tempo ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] casi meglio studiati sono quelli della Mantova dei Gonzaga e della Milano dei Visconti e degli Sforza (➔ cortigiana, lingua). Mantova si caratterizza per la diffusione di un volgare civile e cancelleresco che nelle gride ufficiali di fine Trecento e ...
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La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] illustrazione del carattere parziale delle indicazioni interpretative date dalla lingua, va notato che il fatto che in (4) più non esiste.
Ricordo la stanza fresca e grande ove noi bambini si giuocava, e che ora, in questi tempi avari di spazio, è ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] cultura straordinarie
b. Maria frequenta un corso di Lingua e letteratura araba
Deviazioni da questo principio sono in ieri sono andati/-e al cinema
c. la guardia e la sentinella si sono incontrate/-i davanti alla caserma
d. la guardia ieri non è ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] tipologie, Serianni 1988: cap. XIII, §§ 12, 13 e 15).
L’interrogativa didascalica è tipica della lingua delle lezioni, delle conferenze e dei libri scolastici. Si ha quando, nel corso di una spiegazione, chi parla o scrive rivolge una domanda a sé ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] ; (c) culminativa, cioè segnalano l’apice di un valore gradiente.
Tra i più importanti fenomeni soprasegmentali della lingua italiana si annoverano la prominenza accentuale (che, ad es., distingue sillabe toniche e atone; ➔ accento), la durata (che ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...