Erudito (Firenze 1690 - ivi 1788). Direttore della biblioteca Strozzi di Firenze, innamorato della lingua toscana trecentesca, scrisse molte opere di varia mole su argomenti di erudizione e di filologia [...] italiana, tra cui le Lezioni di lingua toscana (1737), l'Istoria del Decamerone (1742) e Le veglie piacevoli, ovvero notizie (1738), alcune biografie e dissertazioni. Il suo ricco carteggio si conserva nella bibl. del British Museum di Londra. ...
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Poeta anglosassone, autore di quattro poemi conservati in due manoscritti, Exeter Book e Vercelli Book, che ne riportano il nome in caratteri runici. Non conosciamo nulla della sua vita: a giudicare dalla [...] lingua (il dialetto dell'antica Northumbria), appartenne al sec. 8º o al principio del 9º. Un tempo gli si ascrivevano tutti i poemi contenuti in quei due codici, mentre le sue opere certe sono solo Juliana, la parte centrale del Crist, Elene (il ...
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Letterato e cortigiano (n. Alvito 1470 circa - m. 1525). Fu al servizio degli Estensi a Ferrara e poi d'Isabella d'Este-Gonzaga a Mantova. Praticò la cortigiania come un alto ideale umano, e questa concezione [...] delinea con chiarezza anche la sua posizione nella questione della lingua, che consiste in un'aperta difesa della lingua cortigiana romana e in un deciso ripudio (che si colora di aspre invettive) della toscana. Scrisse, tra l'altro, La chronica de ...
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Antica lingua neolatina che, parlata nel Medioevo in Dalmazia, si è conservata fino alla seconda metà del 15° sec. a Ragusa e più a lungo nella città di Veglia. Oltre alla documentazione del veglioto, [...] è nota dai documenti che ne registrano parecchi elementi soprattutto lessicali, e dalle parole che le lingue confinanti, in primo luogo il serbocroato, hanno mutuato dal dalmatico. Ha chiari contatti con il neolatino balcanico e con i dialetti ...
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Corrente puristica assai diffusa nella letteratura greca ellenistica e consistente nell’imitazione della lingua usata in età classica dai grandi prosatori attici. Iniziatosi già con la filologia alessandrina, [...] l’a. si affermò con il trasferimento della cultura greca in Roma.
In retorica l’a. (contrapposto ad asianismo) è l’imitazione nell’eloquenza degli oratori attici, specialmente Lisia, che sembravano meglio rappresentare la finezza e l’eleganza attica. ...
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Commediografo e poeta (Bologna 1856 - ivi 1931). Cominciò come giornalista, nel Capitan Fracassa, nel Resto del Carlino, in Ehi! ch'al scusa, dialettale bolognese; ma presto tutta la sua attività fu assorbita [...] dal teatro in lingua e in dialetto bolognese. Tra i molti lavori, pieni di brio e di forza comica, si ricordano: Il cardinale Lambertini (1905); Gioacchino Rossini (1908); La spada di Damocle (1916). Si vedano pure i due volumi di Teater bulgneis ( ...
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Patriota (Foligno 1803 - Londra 1854); a Roma nel 1849 sostenne contro T. Mamiani l'immediata proclamazione della Repubblica romana e, dopo aver preso parte alla elaborazione del progetto costituzionale, [...] e Commercio. Esule a Londra, fu, come segretario del Comitato nazionale italiano, collaboratore del Mazzini, da cui si allontanò dopo il fallimento del moto milanese del febbraio 1853, abbandonando l'attività politica e riparando all'estrema miseria ...
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Commediografo italiano (Rivolta d'Adda 1870 - Milano 1916). Trovò con Ona scena de la vita (1891), in vernacolo milanese, la sua via dopo lavori in lingua. Osservatore amaro della vita, si distingue dai [...] commediografi contemporanei, impegnati nella rappresentazione del mondo elegante o di ambienti borghesi, per la sua attenzione al mondo dei poveri. Ricordiamo: El nost Milan (1893); La gibigianna (1898); ...
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Nome (composto delle sillabe iniziali dei nomi dei tre paesi nella rispettiva lingua: Belgique, Neederland, Luxembourg) con cui si indica propriamente l’unione doganale costituita fra Belgio, Paesi Bassi [...] e Lussemburgo, sancita nella convenzione di Londra (1944). Scopo dell’unione era l’unificazione dei sistemi fiscali e monetari dei paesi membri, poi inseriti nei programmi di armonizzazione della legislazione ...
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Cronista moldavo (n. 1590 - m. 1647), autore della prima cronaca moldava in lingua romena (Domnii Ţării Moldovii şi vieaţa lor "I principi della Moldavia e le loro vite") dalla fondazione del principato [...] (1595). L'opera (pubbl. 1852) ci è pervenuta in una redazione che contiene aggiunte e modificazioni di un contemporaneo, Simion Dascălul. U. fu il primo romeno ad affermare l'origine romana del suo popolo e la provenienza latina della sua lingua. ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...