(ebr. Ărām) Nome con cui nella storia orientale antica viene designata la regione costiera e subcostiera del Mediterraneo orientale a S dell’Asia Minore, dal Libano all’Eufrate. ...
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Scrittore francese (Lione 1859 - Neuilly-sur-Seine 1918). Influenzato dal padre, cattolico e legittimista, e da un fratello, cultore di scienze occulte, appassionato delle opere di Wagner, iniziò la sua [...] come un Parsifal in lotta col suo tempo irreligioso e materialistico, e dandosi la qualifica di sār ("gran sacerdote" in linguacaldea). Fondatore dell'ordine religioso-estetico della Rose-Croix il cui motto, ad rosam per crucem, ad crucem per rosam ...
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PELADAN, Joseph, detto Joséphin
Diego Valeri
Scrittore francese, nato a Lione il 28 marzo 1859, morto a Neuilly-sur-Seine il 27 giugno 1918. Suo padre, Adrien, era un cattolico e legittimista ardente, [...] lo scalpore da cui fu circondato, se non avesse assunto atteggiamenti da gran sacerdote, da mago, da mistico re (sār, in linguacaldea), fondando a Parigi, dove passò quasi tutta la sua vita, l'ordine religioso estetico della Rosa-Croce. Il suo motto ...
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MANCINI, Giulio
Silvia De Renzi
Donatella L. Sparti
Ultimogenito del medico Bartolomeo di Niccolò (morto nel 1578) e di Camilla di Francesco Mucci, nacque a Siena il 21 febbr. 1559 e fu battezzato [...] (Maccherini, 2004, p. 48). Probabilmente da far risalire al soggiorno padovano è l'interesse, segnalato dai contemporanei, per la linguacaldea, che il M. avrebbe però poi disprezzato (Rossi [Erythraeus], p. 81).
Non è chiaro se il M. considerasse ...
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EUGENIO da Palermo
Vera Falkenhausen
Nacque intorno al 1130 a Palermo da una famiglia di alti funzionari greci al servizio dei re normanni.
Il capostipite, l'omonimo nonno di E., originario di Troina [...] Campania, e cioè in quelle regioni del Regno che erano di lingua latina. Tutti gli atti amministrativi e le sentenze da lui elaborati estratti da un libro detto Basilographia, tradotto dalla linguacaldea in greco da Doxapatre (forse Nilo Doxapatre), ...
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Raphèl mai amècche zabì almi
Ettore Caccia
. Parole pronunciate da Nembrot (v.) in If XXXI 67, e sulle quali molto si è ingegnata la critica dantesca.
Il Lemay, in un interessante saggio, ha ricordato [...] Brunetto Latini (e ci pare citazione felice), secondo il quale al tempo della torre di Babele la lingua ebraica diede origine alla linguacaldea: e qui saremmo nella fase di quel confuso trapasso linguistico.
Non mancano poi le interpretazioni più ...
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COLONNA, Pietro (Pietro Galatino)
Carlo Colombero
Il personaggio fu universalmente noto come Pietro Galatino, nome derivato da quello della città natale, appunto Galatina, in Puglia. Varie discussioni [...] di Giovanni Potken, citato in una lettera del C. a Giovanni Reuchlin, con termine improprio, come maestro di lingua "caldea".
Nella prima edizione del suo De arcanis catholicae veritatis sono riportate due lettere dell'imperatore Massimiliano I e ...
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GUSTÀ, Francesc (Francisco, Francesco)
Miquel Batllori
Nacque a Barcellona il 9 genn. 1744 da Benet e Maria Salvador, ambedue di famiglie cittadine appartenenti al ceto medio. Il 2 ott. 1759, quando [...] fra gli altri i catalani Llucià Gallissà (custode della Biblioteca municipale e universitaria), Joaquim Pla (poi docente di linguacaldea nell'Università di Bologna), il già menzionato Aymerich, il matematico e filosofo Ignasi Campcerver, Antoni Vila ...
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MORO, Giacomo
(Jacomo) Antonio
Lucia Simonato
– Nacque intorno al 1575, probabilmente a Milano o nel suo territorio, visto che nei documenti è più volte ricordato come «mediolanensis». Non è noto il [...] papali che coniò.
Autore anche di caratteri per la stampa, per esempio nel 1618 per un breviario in linguacaldea su commissione papale (Bertolotti, 1881, pp. 187 s.), egli fu invece alquanto autonomo nella sperimentazione tecnica. Alla ricerca ...
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ROMBULO, Pietro
Francesco Surdich
– Nacque a Messina, probabilmente nel 1385, da una famiglia di mercanti. Non si hanno notizie dei suoi genitori.
Nel 1400 partì alla volta della Spagna e della Provenza, [...] cui struttura sociale estremamente gerarchizzata risultava dominata dai principi, dai sacerdoti e dai mercanti, che utilizzavano la linguacaldea: i cristiani venivano battezzati con l’acqua e marchiati con il ferro rovente per essere distinti dagli ...
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caldeo
caldèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Chaldaeus, gr. Χαλδαῖος]. – 1. Della Caldea; relativo o appartenente ai Caldei, antica popolazione semitica originaria dell’Arabia orient., entrata in Mesopotamia verso il sec. 11° a. C. e stanziatasi...
caldaico
caldàico agg. [dal lat. Chaldaicus, gr. Χαλδαϊκός] (pl. m. -ci). – Della Caldea, dei Caldei (v. caldeo). Lingua c. (o caldea), denominazione inesatta, usata in Europa dal Rinascimento fino al sec. 19°, per designare la lingua aramaica...