NECCHI
Fabio Lavista
– Famiglia di imprenditori lombardi, la cui attività fu sviluppata da Ambrogio, nato a Pavia il 2 gennaio 1860 da Giuseppe e da Teresa Besozzi.
Il padre, fin dalla prima metà dell’Ottocento, [...] delegato, Gino Gastaldi, che aveva sposato una sorella di Lina Ferrari, diventata pochi anni prima moglie di Necchi.
è intitolata una busta presso l’Archivio Storico della Fonda-zione Cavalieri del lavoro di Roma e, nello stesso, si conserva la ...
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TONINO, Rodolfo (Rodolfo De Angelis, familiarmente Rodò). – Nacque a Napoli, quartiere di San Ferdinando, il 27 febbraio 1893, da Pietro, ex ufficiale di fanteria, e da Adele (Adelina)
Roberto Cuppone
Prisco; [...] 1940, p. 304). Sposatosi non ancora ventenne con la scrittrice milanese Lina Serri, di un anno più giovane, ebbe subito un figlio ( (1932) e commendatore di merito dell’Ordine militare dei Cavalieri del SS. Salvatore (1949).
A un anno dalla morte ...
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ORSINI, Domenico
Silvio de Majo
– Nacque a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, il 30 novembre 1841, da Raffaele e da Teresa Giordano, ultimo di undici figli di uno 'sfarinante' di grano.
A 13 [...] dei Tirreni, 1995), dal quale è stato tratto l'omonimo film di Lina Wertmüller (2001).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Napoli, Napoli 1903, pp. 299-304; G. Collotti (Cigo), I cavalieri del lavoro, Catania 1903, pp. 477-484. In generale sull' ...
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VOTTO, Antonino
Elisabetta Torselli
– Nacque a Piacenza il 30 ottobre 1896 (il 31, stando all’autobiografia: Antonino Votto, 1999, p. 29), figlio primogenito di Leucio Salvatore, nato a San Salvatore [...] ma Votto considerò tale Emilio Cleva, il figlio che Lina aveva avuto dal precedente matrimonio.
La famiglia seguiva i ) di Umberto Giordano, Turandot di Giacomo Puccini (1926), I cavalieri di Ekebù di Riccardo Zandonai (1925) e Nerone di Arrigo Boito ...
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MISILMERI, Emanuele, duca di
Lina Scalisi
MISILMERI (Bonanno Filingeri), Emanuele, duca di. – Nacque a Palermo nel novembre 1734, dal principe Francesco e da Anna Maria Filingeri.
Fratello minore di [...] tuttavia, non appaiono responsabilità imputabili alla gestione del Misilmeri. Di lui si diceva, anzi, che fosse uno dei più savi cavalieri della città, e di tali qualità egli dette prova allorché nel corso della rivolta palermitana del 1773 spronò il ...
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