GARAVAGLIA, Carlo
Licia Parvis Marino
Nacque a Cuggiono, nei pressi di Milano, il 16 apr. 1617, quartogenito di Giovanni Battista e di Domenica Gino; è probabile che fosse un suo fratello morto precocemente, [...] e non il G. stesso, il Carlo nato a Cuggiono dagli stessi genitori il 6 nov. 1614.
Si trasferì a Milano entro il dicembre del 1633, anno di nascita del suo primogenito Giovanni Battista. Successivamente ...
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DE GREYSS, Benedetto Felice (in religione Benedetto Vincenzo)
Licia Pellegrini Boni
Figlio di Francesco, di famiglia di origine tedesca, nacque a Livorno il 1° sett. 1714. Il 29 genn. 1730 prese l'abito [...] domenicano nel convento di S. Marco a Firenze insieme al fratello Antonio Fortunato. In epoca che non ci è nota lasciò il convento di S. Marco per quello di S. Maria Novella, terminando i suoi giorni a ...
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Scrittore greco (3º sec. a. C.) di Patara in Licia (o, secondo altri, di Patre di Acaia), autore di opere storico-geografiche. Sappiamo che compose un'opera su Europa, Asia e Libia e una sugli oracoli [...] di Delfi; l'una e l'altra di tipo alessandrino, aneddotiche ma basate su buone fonti e non prive di critica. Se ne hanno varî frammenti, alcuni anche nei papiri di Ossirinco; M. è ricordato anche da Plinio ...
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Scrittore cristiano (m. forse martire nel 311), ritenuto vescovo di Olimpo (Licia) o d'altra sede. Delle opere di M., l'unica conservata integralmente nel greco originale è il Συμπόσιον ἢ περὶ ἁγνείας [...] ("Simposio o della castità"), dialogo che vuol essere un contrapposto del Simposio platonico e che costituisce anche la prima opera cristiana sulla verginità. Altre opere di M., di cui si hanno frammenti ...
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Poeta inglese (Canbrook, Kent, 1549 circa - Londra 1611). È ricordato tra i sonettisti elisabettiani per il suo canzoniere Licia (1593), in cui i consueti moduli petrarcheschi sono applicati con notevole [...] destrezza. Diplomatico, fu mandato in Russia (1588); al suo ritorno (1589) scrisse un resoconto geografico, politico, militare, sociale: Of the russe common wealth (1591) ...
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Ammiraglio macedone (sec. 4º a. C.) nato a Creta; ufficiale di Alessandro Magno, da lui (334) ebbe la satrapia di Licia e di Panfilia e (326) il comando della flotta che discendeva il corso dell'Idaspe [...] (od. Jhelum). Raggiunta la foce dell'Indo, N. condusse l'armata fino al Golfo Persico e alle foci dell'Eufrate (325-24), dimostrando in quel viaggio per mari ignoti eccezionali capacità. Onorato perciò ...
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Della sua vita nulla si sa di certo; la tradizione gli attribuisce atti e vicende di due distinti vescovi della Licia: N. di Mira (forse sec. 4º) e N. di Pinara (m. 564). Il culto e il racconto dei miracoli [...] che ne fanno il taumaturgo per eccellenza (la dote alle tre fanciulle pericolanti; la tempesta sedata; i tre giovanetti tagliati a pezzi e risuscitati, ecc.) acquistarono grande importanza in Oriente col ...
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Figlio di Lisimaco e di Arsinoe, aspirò invano nel 281 a. C. al trono di Macedonia, in competizione con T. Cerauno; divenne poi signore di Telmesso in Licia. Il nipote perdette il territorio di Telmesso [...] a vantaggio di Antioco III, ma poi lo riebbe dai Romani ...
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Antigono I Monoftalmo
Generale macedone e fondatore della dinastia degli Antigonidi (n. 381-m. 301 a.C.). Combatté nell’esercito di Alessandro Magno dal quale ebbe la satrapia della Frigia, della Licia [...] e della Panfilia. Dopo la morte del re (323), lottò per assicurarsi un dominio indipendente nell’Asia, prima contro Perdicca, poi contro Poliperconte ed Eumene. Morti o sconfitti i suoi avversari, A. dovette ...
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Archeologo francese (Aix-en-Provence 1903 - Parigi 2000). Dal 1937 professore di archeologia nell'università di Strasburgo, e dal 1950 alla Sorbona di Parigi. Partecipò (dal 1927) agli scavi di Màllia [...] (Creta) e diresse (1950-1968) quelli di Xanto, in Licia. Collaborò all'edizione delle Fouilles exécutées à Mallia (voll. VI, VII, IX, 1942-1953) e pubblicò inoltre La Crète dédalique (1947), i volumi sugli scavi di Xanto, Les piliers funéraires (1958 ...
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licere
lìcere v. impers. [dal lat. licēre "essere lecito"] (usato solo alla 3a pers. sing. dell'indic. pres., lice), poet. – Essere lecito, permesso, in quanto concesso dalle leggi morali o (impropriamente) dal destino: Né più si brama, né...
liceita
liceità s. f. [der. del lat. licere «esser lecito»]. – L’esser lecito, la condizione di ciò che è lecito: sostenere, mettere in dubbio la l. di un atto, di un comportamento.